Smascherate le ladre dei centri estetici

L’aspetto non tradiva le intenzioni. Anzi, la bella presenza rendeva ancora più credibile il raggiro. Ma quelle silhouette non sono passate inosservate agli occhi elettronici che tappezzano ormai ogni città e così tre giovani ladre sono finite nella rete dei carabinieri. Smascherato il terzetto in gonnella che aveva preso di mira le estetiste della zona. L’altro giorno i carabinieri del Norm di Monfalcone, coadiuvati dai colleghi della Compagnia di Gradisca, hanno infatti denunciato a piede libero per furto aggravato e continuato in concorso tre donne residenti nella zona di Mortegliano tra i 23 e i 27 anni.
Due i colpi con destrezza messi a segno nella nostra zona: il 28 febbraio al centro “Lp estetica Low cost” di via Primo maggio e il giorno seguente all’“Infinity emotion” di via San Lorenzo a Ronchi. Qui, in particolare, il terzetto aveva sottratto del denaro prelevandolo dalla borsetta riposta in reception da una tirocinante, la 21enne Chiara. Che, ironia del destino, nella successiva identificazione delle autrici del raggiro ha avuto un ruolo cruciale, riconoscendo senza esitazione da alcune fotografie due delle ladre.
Le tre giovani, S.F. di 23 anni, D.B. di 24 e T.L. di 27 - tutte anagraficamente residenti in provincia di Udine, ma di fatto sempre in movimento in località anche fuori provincia per mettere a segno i loro colpi -, entravano disinvolte e ben vestite nel centro estetico preso di mira. Agivano in coppia secondo un canovaccio ormai rodato: distrarre la titolare con la scusa dell’acquisto di un pacchetto sostanzioso di trattamenti, puntando al contenuto della cassa o al portafoglio delle borse lasciate sul banco. Il trucco escogitato era quello del fantomatico regalo a un’amica, fingendo che una terza persona, in realtà una complice, sarebbe giunta di lì a poco per avallare l’acquisto. Di qui l’ultimo passo: un breve confronto sull’acquisto fuori dal centro estetico, in realtà preludio alla fuga a gambe levate col malloppo in tasca. Come ampiamente ripreso dalle telecamere.
Proprio la rete di videosorveglianza, assieme all’acquisizione dei tabulati telefonici e la verifica sulle celle relative, ha infatti inchiodato il terzetto - peraltro noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio - alle proprie responsabilità. A Monfalcone avevano sottratto, a febbraio, quasi 300 euro dalla cassa, mentre a Ronchi una ventina dalla borsa della tirocinante Chiara. Che ora esprime un plauso all’operato dei carabinieri: «Che le abbiano prese è una bella soddisfazione, così le persone stanno tranquille. Speriamo scontino una pena e non si presentino più». «Mi avevano tratto in inganno l’accento senza inflessioni, la presenza delle ragazze, dalla carnagione chiara e capelli scuri, e soprattutto l’ammontare del pacchetto richiesto - continua -: con cento euro avrebbero infatti beneficiato di un bel paio di trattamenti. Ho capito che si trattava di qualcosa di strano quando sono uscite con la scusa di un “consulto” e poi non sono più entrate. La cassa non sono riuscite a toccarla e neppure i prodotti estetici, ma dalla mia borsa mancavano i soldi».
In entrambi gli episodi le tre giovani donne, alternandosi tra loro nell’esecuzione materiale dei colpi, dissimulavano la fuga a piedi, fingendo di raggiungere l’amica destinataria dell’ipotetico regalo. I carabinieri di Monfalcone e Gradisca sono comunque riusciti a ricostruire il modus operandi e, anche grazie alla tempestività delle segnalazioni da parte delle vittime, a risalire al luogo in cui le autrici si erano rifugiate. Ora dovranno rispondere di furto aggravato e continuato in concorso.
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