«Snobbati 944mila euro per ridurre l’Imu»

I 944mila euro in più che la Regione ha deciso di trasferire al Comune potevano essere utilizzati per ridurre la pressione fiscale o, quanto meno, per finanziare opere che non hanno una copertura totale, come la ristrutturazione della Casa di riposo. «Invece questi fondi non sono nemmeno stati messi a bilancio», attacca il consigliere di “Obiettivo”, Anna Cisint, che, come il capogruppo di Fi, Giuseppe Nicoli, in aula giovedì sera ha criticato le scelte dell’amministrazione in materia di fiscalità. La proposta di Cisint, formalizzata con un emendamento bocciato dalla maggioranza, era quella di impiegare 931 dei 944mila euro per ridurre l’Imu, portata quest’anno dall’8,9 al 10,3 per mille, sugli altri fabbricati a uso industriale, per dare una boccata d’ossigeno alle imprese e quindi all’occupazione. L’assessore alle Finanze, Francesco Martinelli, e il capogruppo del Pd, Paolo Frisenna, hanno però difeso la scelta, ritenendo che, rispetto ai grandi soggetti industriali, «si attua anche tramite la fiscalità quel percorso di “responsabilizzazione sociale” che si deve a una città come Monfalcone».
«Troppo facile e comunque sbagliato - ha ribattuto Cisint - utilizzare la fiscalità per risolvere il problema della responsabilità sociale d’impresa, che richiede un confronto e una concertazione degli strumenti da utilizzare per ridurre l’impatto della “grande fabbrica”». Inoltre, «Fincantieri e A2A non saranno le uniche realtà industriali che pagheranno l’Imu al 10,3 per mille: a Monfalcone ci sono 176 imprese insediate, la gran parte di dimensioni medio-piccole, in cui rientrano realtà alle prese con problemi di liquidità come Mangiarotti». Per Cisint la politica dell’amministrazione colpisce chi dà lavoro, non incentivando di certo, come sottolineato da Nicoli, l’arrivo di nuove realtà industriali. «È grave che non sia stata accolta almeno la richiesta di rinviare l’approvazione del bilancio per un’analisi a fronte del trasferimento aggiuntivo della Regione», ha sottolineato il giorno dopo la seduta Anna Cisint che, in subordine, come richiesto dal capogruppo di Fi, Giuseppe Nicoli, avrebbe acconsentito a un impiego dei fondi per finanziare i laovri della casa di riposo. «Al momento la copertura totale non c’è - afferma -, perché in parte dipende dall’alienazione di Casa Mazzoli, come la realizzazione della nuova sede della Protezione civile dipende da quella di altre alienazioni, rese molto improbabili dall’attuale situazione del mercato immobiliare». Nicoli è tornato anche sulla Tari e sul costo complessivo del servizio, che s’aggira sempre sui 5 milioni. «Troppi, per le condizioni in cui si trova la città», ha detto, ribadendo come i cittadini continuino a pagare le scelte fatte sulla gestione del servizio. La maggioranza ha bocciato anche gli emendamenti con cui Cisint chiedeva di dirottare i 13mila euro stanziati per un incarico esterno per l’Ufficio tributi alle associazioni sportive, sguarnite di contributi, e 10 dei 19mila euro per le Pari opportunità a sostegno delle 2 associazioni animaliste attive in città.
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