Sogno americano e vite ai margini
Cosa succede quando la condizione del profugo diventa strutturale? Lo spiega la mostra che verrà inaugurata domani alle 18.30 nello spazio espositivo Altrove, in piazzetta Tor Cucherna. “Al bordo de la linea: storie di vita al margine” è il lavoro della ricercatrice fiumana, laureata a Trieste, Lea-Sophie Lazic-Reuschel: «È il titolo sotto cui ho scelto di raggruppare le testimonianze delle persone deportate dagli Usa al Messico che ho raccolto durante il mio periodo di permanenza a Tijuana», spiega l'autrice.
L'esposizione racconta le allucinanti condizioni di vita di chi viene espulso dagli Stati Uniti e si ritrova incastrato nella striscia di terra compresa fra il confine e la grande strada che delimita la città di Tijuana. In questi due chilometri, dal muro della frontiera fino alla parte est della città, vivono tra le 800 e le 1000 persone, di cui più del 78% ha trascorso un periodo superiore ai sei anni negli Usa. La mostra presenta una serie di fotografie che documentano le condizioni di vita dei deportati che vivono nel Canale di Tijuana accompagnate da una selezione di testimonianze dei protagonisti e dal documentario “El Gato”, a cura di Ana Andrade e Julio Romero Salas. Il tutto è allestito in modo da ricreare le condizioni di vita dei protagonisti della ricerca.
L'iniziativa è a cura dell'autrice assieme a Simona Dibitonto, con il coordinamento generale di Anna Krekic e Massimiliano Schiozzi. Il tutto rientra nell'ambito del progetto "Varcare la frontiera (identità #3)", promosso da Cizerouno e sostenuto dalla Regione. «Varcare la frontiera ha al centro il concetto di confine in tutte le sue accezioni - spiega Krekic -, da quella politica a quella di genere». Il progetto è stato avviato nel 2014 e si concluderà nel gennaio dell'anno prossimo.
In quest’ambito è in corso, alla galleria DoubleRoom di via Canova 9, la mostra su Fiore de Henriquez, scultrice sorella di Diego. Il 23 novembre sarà inaugurata una mostra fotografica sui funerali di Pasolini a Casarsa in Sala Bartoli, con foto di Claudio Ernè. Il 27 novembre all'Ince Cei di via Cassa di Risparmio si terrà un pomeriggio di studi sul confine orientale dal titolo “La cortina di ferro: la frontiera per eccellenza?”. Lo spazio Altrove è operativo a pieno regime da quest'anno e rappresenta una novità nel panorama culturale di San Giusto: «Siamo un'associazione culturale e sportiva aperta - spiega Dibitonto -, il cui scopo primario è mettere a disposizione uno spazio attrezzato per chiunque voglia comunicare un messaggio». L'accesso alla sala è aperto sia a individui che a gruppi. (g.tom.)
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