«Solo per un caso non ci sono state vittime»

Il capo della mobile ha evidenziato la pericolosità della deflagrazione: schegge a 300 metri di distanza
Bumbaca Gorizia 18.05.2016 Massarelli, conf stampa su esplosione © Fotografia Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 18.05.2016 Massarelli, conf stampa su esplosione © Fotografia Pierluigi Bumbaca

Nell’area posta sotto sequestro gli inquirenti hanno trovato diversi ordigni bellici, molti già resi inoffensivi e pronti per essere immessi sul mercato del collezionismo, altri ancora da trattare. Lo ha rivelato ieri il capo della squadra mobile della questura di Gorizia, Claudio Culot, illustrando alla stampa gli esiti dell’indagine sullo scoppio avvenuto nel dicembre 2015. Quando gli inquirenti si portarono sul luogo dell’esplosione, la scena era già radicalmente mutata in quanto i responsabili dello scoppio avevano tentato di occultarne gli effetti. Il cratere prodotto dalla deflagrazione era stato coperto, le lamiere che coprivano la baracca-officina erano state accatastate poco distante. La pareti di un container bersagliato dalle schegge occultato da ramaglie. Insomma, tutta una serie di accorgimenti volti a sviare le indagini, che nonostante siano trascorsi ormai oltre cinque mesi non sono ancora concluse. Culot ha affermato che vanno avanti per appurare se vi siano altre persone coinvolte e per stabilire ulteriori eventuali responsabilità penali a carico di quelle già denunciate. È stato ancora Culot a sottolineare la pericolosità dell’attività svolta su quel terreno di via Gregorcic e che, è stato accertato, procedeva da diverso tempo e forse sarebbe andata avanti ancora chissà quanto ancora se non si fosse verificato l’incidente dell’esplosione. Certo è che, ha evidenziato ancora il dirigente, che quella granata avrebbe potuto provocare anche delle vittime, visto che la zona è frequentata da operai e da quanti fanno jogging lungo le rive dell’Isonzo. Senza contare poi la presenza dell’abitato di Sant’Andrea, distante ben 300 metri. Nel corso delle indagini gli artificieri hanno voluto replicare lo scoppio di dicembre, ovviamente in totale sicurezza, per valutarne con precisione i devastanti effetti.(d.d.)

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