Spaccio di eroina in città: oltre 1.500 intercettazioni

A dicembre in tre, su sei degli imputati finiti nei guai perché ritenuti responsabili a vario titolo di reati attinenti la detenzione e lo spaccio di eroina sul territorio, avevano scelto la strada del patteggiamento. Martedì al tribunale di Gorizia, davanti al giudice Annalisa Barzazi, si è aperto invece il dibattimento a carico dei rimanenti tre che avevano optato per il giudizio ordinario: Salvatore Demma, 49 anni, Denis Russi, 57, entrambi di Monfalcone ed entrambi difesi dall’avvocato Pierluigi Fabbro, e Christian Cargnelutti, 44 anni di Staranzano, rappresentato in aula dal legale Roberto Maniacco.
Tutti erano finiti al centro di una complessa indagine della Polizia, che si era avvalsa anche di un numero significativo, oltre millecinquecento, di intercettazioni telefoniche e ambientali. Attività investigativa a seguito della quale era stata smantellata dalle forze dell’ordine del commissariato di via Ugo Foscolo una capillare rete di distribuzione di eroina, con epicentro nella città dei cantieri.
Secondo quanto diffuso dagli agenti all’epoca, non modesti quantitativi di droga, in piccole dosi, finiva nelle mani di decine di consumatori sulla piazza. La cessione di sostanze avveniva nei pressi di una sala slot di via Primo maggio, ma anche in altre aree all’aperto o in domicili privati.
Diverse le posizioni processuali per i tre imputati, la più lieve è quella di Cargnelutti (attualmente detenuto a Udine secondo quanto asserito dal suo avvocato): il pubblico ministero Laura Collini gli contesta quattro capi d’imputazione per due episodi di detenzione e due di cessione. Nel caso di Demma, che risulta libero, si tratta invece di 27 imputazioni per spaccio di eroina a soggetti tossicodipendenti gravitanti sul territorio; per Russi, agli arresti domiciliari, sempre secondo quanto riferito dal suo legale, posizione intermedia: 11 capi d’accusa, inerenti episodi di cessione.
Nella giornata di martedì dunque il pm ha proceduto all’ammissione delle prove chiedendo la trascrizione delle intercettazioni telefoniche, come anticipato in rilevante numero presenti in quest’inchiesta, che molto si basa sul materiale acquisito tramite “cimici” dalla Polizia. Il giudice Barzazi ha disposto il rinvio dell’udienza a Gorizia, per il conferimento dell’incarico a un perito, al prossimo 15 marzo, quando sarà anche fissata la data per il deposito delle trascrizioni (entro 90 giorni, compre previsto dalla legge) e l’ascolto dei testimoni, in molti casi soggetti tossicodipendenti, che chiaramente i legali difensori si riservano di controesaminare.
Se sugli esiti del Ctu, consulente tecnico d’ufficio che sarà disposto dal giudice per le intercettazioni telefoniche, gli avvocati Maniacco e Fabbro intendono lasciarsi la possibilità di richiedere un’integrazione dell’elenco per includere eventualmente quelle chiamate o quegli stralci di conservazione che potrebbero risultare favorevoli alla difese, sulle perizie svolte dal Ctp, ovvero dal consulente tecnico di parte nominato dal pm, cioè il triestino Furlan, che ha svolto consulenza in merito alle sostanze stupefacenti sequestrate agli imputati, le difese non prevedrebbero contestazioni.
«Per come la vediamo noi - dichiara l’avvocato Maniacco - i capi d’imputazione ascritti al mio assistito risultano imprecisi, in quanto, cito un esempio tra le ipotesi di reato, degli 11 grammi lordi di sostanza stupefacente complessivamente contestata, lo stesso Ctp ha decretato esserci solo 8,8 grammi di eroina da strada, dei quali solo 2 grammi e rotti di principio attivo». Bisogna specificare che ai fini di un’eventuale pena, in questa materia specifica, pesa nel giudizio l’effettivo quantitativo di sostanza psicotropa riscontrato.
Di qui la strategia difensiva che punta ad abbattere la grammatura distinguendo il principio attivo dalle sostanze neutre. Cosa che vale anche per l’avvocato Fabbro: «Le contestazioni sono generiche, quanto alla sostanza oggetto di sequestro, come rilevato dal perito di parte, risulta "sporca" e sappiamo tutti come in questo genere di reati ciò cambi molto il quadro ai fini della pena». Se ne riparla alla prossima udienza, fissata il 15 marzo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo








