“Stati generali” sul rilancio di Porto vecchio

La redazione delle “linee guida” per il Piano strategico di riuso del Porto vecchio entra nel vivo. Ieri sono sbarcati per la prima volta in città gli esperti di La redazione delle “linee guida” per il Piano strategico di riuso del Porto vecchio entra nel vivo. Ieri sono sbarcati per la prima volta in città gli esperti di Ernst&Young, il network di servizi professionali scelto fra le 12 realtà di livello internazionale che hanno concorso per l'aggiudicazione dell'incarico di advisor.
Punto di partenza della riunione operativa la consapevolezza della strategicità dell’operazione, non solo per l'ampiezza dell'area interessata ma anche per la specificità assoluta di dover, in un certo senso, “rovesciare” i termini consueti di questo tipo di iniziative, laddove, di solito, si parte dal dover re-inserire porti di minori dimensioni rispetto a città più grandi. A Trieste, invece, hanno sottolineato Andrea Bassanino, Marco Daviddi e Fulvio Lino Di Blasio, manager delegati ai settori di RealEstate e advisoring, pianificazione strategica e public policies di EY,la situazione è in qualche modo inversa. In questo caso, infatti, si tratta di riportare nel corpo della città un porto antico che era stato pensato - e di fatto era fisicamente - come area molto più grande della città “storica”.
Ma c’è anche un ulteriore aspetto storico a dare la cifra dell’eccezionalità dell’avventura: quello a cui si intende ora “mettere mano”, due secoli fa, era il più importante scalo del Mediterraneo. «E anche per questo - ha commentato il sindaco Roberto Cosolini - il suo sviluppo potrà costituire un importante fattore di crescita e un volano, anche turistico, tanto per la nostra città quanto per l’intera Regione». In tal senso il primo cittadino, oltre a sottolineare l'interesse ribadito in più occasioni dal governo nazionale per il recupero dell’area - fiore all'occhiello di una Trieste che lo staff dell’advisor hanno definito «città di una bellezza intrigante», ha quindi ricordato come proprio l'aspetto culturale potrà giocare un ruolo importante nel riuso dell'area. Basti pensare alle aspettative riversate sul debutto del grande "Museo del Mare" (oggetto di confronto appena poche ore fa con il ministro dei Beni culturali Franceschini), realtà fortemente voluta dall’amministrazione per tornare a sottolineare il legame tra Trieste e il suo mare e mettere in mostra “pezzi” importanti del sistema emporiale di ieri e di oggi come Italia Marittima, Fincantieri, Generali, l'Istituto Nautico, l'Università.
«Anche su questo, come sugli altri aspetti del recupero di Porto vecchio - ha aggiunto Cosolini -, la città ha molte aspettative. Intendiamo quindi intraprendere un percorso quanto più partecipato affinché anche i cittadini possano portare ognuno il proprio contributo di idee e di proposte utili ad arricchire questo grande progetto di rigenerazione urbana». Di qui la proposta, avanzata a “Ernst&Young”, di organizzare un evento pubblico di presentazione rivolto alla cittadinanza, per far sì - anche in un'ottica di massima trasparenza - che la stessa società possa presentarsi ai triestini, spiegare cos’è e come opera un advisor e illustrare la tabella di marcia prevista. Una sorta di “Stati generali” del progetto di riuso di Porto vecchio, aperti anche al contributo dei tanti pronti a mettere al servizio del progetto le proprie conoscenze e suggerimenti.
«Come EY - ha sottolineato Fulvio Lino Di Blasio, senior manager di EY Advisory -, siamo molto orgogliosi di poter contribuire all’importante progetto di valorizzazione di quest'area strategica di estrema rilevanza per Trieste, i suoi cittadini e il territorio».
Il vertice di ieri, infine, ha toccato anche aspetti più squisitamente tecnici relativi all’iter amministrativo e alla redazione del Piano strategico. Passaggi, è stato ribadito, da compiere con la massima rapidità per arrivare già nella prossima estate a dei risultati concreti e “visibili” nella definizione delle linee guida. (s.m.)
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