Stop agli schiamazzi, entro l’anno pronto il “piano regolatore dei rumori”

Il Comune ha deciso di dare una risposta strutturale al problema-schiamazzi: entro l’anno, infatti, sarà pronto il Piano di zonizzazione acustica, una mappa che indica i limiti di decibel oltre i...
Di Francesco Fain

Il Comune ha deciso di dare una risposta strutturale al problema-schiamazzi: entro l’anno, infatti, sarà pronto il Piano di zonizzazione acustica, una mappa che indica i limiti di decibel oltre i quali, nelle diverse zone di Gorizia, non si può andare e che andranno intesi come se fossero dei limiti di velocità. Oltre una determinata soglia non si potrà andare. «È uno strumento fondamentale per l’applicazione delle norme in materia di rumore - spiega l’assessore all’Ambiente Francesco Del Sordi - . Dopo un iter lunghissimo di prove, campionamenti, misurazioni, monitoarggi, abbiamo inviato il Piano all’Arpa che dovrà dare il parere definitivo. Entro l’anno avremo in mano il Piano. Si tratta di una sorta di piano regolatore del rumore: quindi ha una sua complessità. Cosa cambierà rispetto ad oggi? Molto. Limitando il discorso alle emissioni sonore dei bar e dei discobar, l'unica via d'uscita sino ad oggi era l'ordinanza che imponeva ad avventori ed esercenti di rispettare determinate norme e orari. Con il Piano emergeranno le criticità presenti sul territorio e si potranno impostare i primi ragionamenti sulle opere di mitigazione». Per ogni area, a seconda della sua classificazione, sarà individuata una soglia massima di rumore e anche fasce orarie a seconda delle quali la soglia potrà variare. «Certo, ci aspettiamo che qualche problema potrà emergere soprattutto laddove già convivono realtà industriali o artigianali contigue alle abitazioni: le attività produttive dovranno adeguarsi e garantire livelli di emissioni più basse dal punto di vista acustico visto che tenderà a prevalere la tutela dei residenti. L’obiettivo è comunque quello di ridurre il più possibile i disagi e le situazioni di conflitto. Ci potrà essere anche qualche deroga: ad esempio, il centro cittadino, per la sua vocazione che è anche turistico-ricreativa, non potrà avere una soglia pari a quella di un’area protetta o esclusivamente residenziale. E quindi il limite massimo per i rumori sarà leggermente più alto», conclude Del Sordi. Secondo un recente (e molto interessante) studio dell'università La Sapienza di Roma, già con 40 decibel (che poi è il rumore di una conversazione al telefono) il sonno viene disturbato e sarebbe necessario dormire 20 minuti di più.

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