Street arte e rottamazione per il rilancio

Due i progetti principali, tra gli altri, che Lino Barbasso, l’esperto ingaggiato dall’Ascom, ha intenzione di attuare a Monfalcone per risollevare le sorti del commercio cittadino: “Monprice” e “Monfalcone modern art city”.
«Mon price - spiega - mira a dare un’identità precisa agli esercizi commerciali della città dando loro un valore percepito più alto. Si agirà attraverso i processi di rivisitazione del layout, l’accoglienza, alcuni benefit come il parcheggio e anche un concorso che metterà in palio il giro del mondo per due persone». Ma figurano pure molte altre iniziative tra cui la "campagna di rottamazione" attraverso la quale ogni cliente potrà disfarsi dei beni usati ottenendo in cambio un prezzo vantaggioso per un nuovo acquisto (dai jeans logori al posto di un paio all’ultima moda alla lampada a incandescenza per una a leda e a bassissimo consumo). «I materiali rottamati - precisa Barbasso -, ma ancora fruibili, in particolare capi di vestiario, occhiali e altri beni di possibile utilizzo, verranno devoluti in beneficienza a enti per aiutare persone disagiate»
L’altro progetto, Monfalcone modern art city, mira invece «a colmare un vuoto europeo». «Monfalcone - sottolinea Barbasso - per la sua struttura urbanistica e per le sue peculiari caratteristiche di città multietnica e neoindustriale si presta benissimo a poter diventare una città-museo di arte moderna. Tutto questo attraverso un contest internazionale, in cui artisti di tutto il mondo verranno a creare le loro opere sui muri abbandonati o su spazi che mi auguro il Comune vorrà concedere a questa iniziativa». «In tal modo - conclude - si creerebbe un palcoscenico ideale per altre manifestazioni nonché una forte attrazione turistica per un pubblico tra i 20 e 40 anni. Così da far tornare giovani sul territorio, dando la possibilità di poter visitare una città e offrendo il meglio della street art mondiale». (ti.c.)
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