«Sul San Michele scempio ambientale inutile»

SAGRADO. Lucio Fabi, storico, tra i massimi esperti della Prima guerra mondiale sul Carso, residente a San Martino. Cosa pensa dello scempio ambientale a fini culturali in atto sul monte San Michele?
«Osservo che, mentre all'estero la storia italiana della Grande guerra è affidata al bel film di Francesco Olmi "Torneranno i prati", con un esplicito rimando alla natura che copre le brutture della guerra, sul monte San Michele, luogo sacro a tante famiglie italiane ma anche ungheresi, austriache, slovene ecc., su cui decine di migliaia di giovani sono morti e hanno sofferto, "a scopo turistico" si rade al suolo un boschetto che era lentamente cresciuto in cinquant'anni di mancato disboscamento».
Nei commenti in rete alla notizia data ieri da Il Piccolo si evince però che molti non trovano nulla per cui indignarsi. Dicono: il Carso della Grande guerra era brullo. Cosa replica?
«Non dubito che ci sono persone che sostengono che così si ripristinano le visioni del Carso brullo e bruciato di cent'anni fa, che si tratta di un intervento filologico, per far percepire ai turisti la natura originaria di guerra di quei luoghi. Tutto vero, ma che tristezza! Il monte rasato di fresco esibisce soltanto i cipressi che evidentemente in un cimitero ci stanno».
Dall'alto si vede meglio il panorama, chiosano altri.
«Certo, e anche l'antennone che adesso è il vero monumento della cima».
Siamo i primi a professarci custodi dell’ambiente ma spesso siamo anche i primi a chiudere un occhio davanti a una giusta causa, come sembra essere questo disboscamento voluto e finanziato dalla Provincia per circa 220mila euro.
«In un momento in cui è vitale per la salvezza dell'ambiente ripristinare aree verdi, sul San Michele si provvede a desertificare. Ad un costo piuttosto sostenuto, a detta del cartello di cantiere. Andiamo avanti così, facciamoci del male».
Non resta che dare tempo al tempo: la vegetazione prima o dopo si riprende i suoi spazi.
«È così. Torneranno gli alberi sul San Michele. Perché, come sempre, in questi bei progetti, non è contemplata la manutenzione. E in questo caso potrebbe essere un bene».
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