«Sul Sito inquinato intervenga Renzi»

«Regole cambiate in corsa» e il sindaco di Muggia Nesladek scrive al presidente del Consiglio. Cosolini concorda
Lasorte Trieste 05/11/11 - Zona Bonifiche, Siti Inquinati
Lasorte Trieste 05/11/11 - Zona Bonifiche, Siti Inquinati

«Sul Sito inquinato d’interesse nazionale, il Governo ha cambiato le regole a partita in corso e tutto torna ora a impantanarsi dopo che anche tanti imprenditori privati hanno speso centinaia di migliaia di euro». L’allarme viene lanciato da Nerio Nesladek, sindaco di Muggia, nel cui territorio ricade gran parte del Sin, il quale stressato da una situazione d’impasse che si protrae da oltre dieci anni ha mandato una lettera al presidente del Consiglio Matteo Renzi, invocando il suo intervento. Nesladek cita l’Accordo di programma sul completamento della caratterizzazione del sito e sulla redazione dell’analisi di rischio del 25 maggio 2012. Uno spiraglio per una possibile via d’uscita. «La soluzione così faticosamente costruita - rileva Nesladek nella lettera - è ora di nuovo messa in discussione dall’ennesima modifica normativa (articolo 41 comma 3 della Legge 98/2013) che nell’interpretazione del ministero dell’Ambiente cambia ancora una volta le carte in tavola: infatti questa modifica prevede che non si applichi più la normativa sui siti contaminati, ma quella sui terreni di riporto (con l’esecuzione di ulteriori indagini quali il test di cessione), dal momento che le aree derivano da vecchi interramenti e discariche storiche. Situazione questa peraltro già nota anche all’atto della perimetrazione originaria.»

Ma tutto il lungo e complesso lavoro precedente, mette in luce lo stesso Nesladek, è stato fatto «proprio sulla base della normativa sui siti contaminati, ora non più applicabile» e in questo senso «sono stati approvati in questi anni i vari Piani di caratterizzazione e sono state imposte prescrizioni a tutti i soggetti privati e pubblici che volontariamente avevano avviato l’iter caratterizzando le aree di competenza poiché i propri programmi di sviluppo non potevano attendere i tempi di un’azione in via sostitutiva da parte del pubblico. Prescrizioni la cui attuazione è costata svariate centinaia di migliaia di euro, inutilmente, da quanto si apprende ora. Come pure sono considerevoli le risorse impiegate per la redazione di progetti di bonifica ai sensi di una normativa che non sarebbe più applicabile.»

«Potevo anche insistere - aggiunge Nesladek - sulla concorrenza che ci arriva dalla Slovenia a un passo: qualsiasi imprenditore pur di non restare stritolato dalle nostre lungaggini burocratiche, impianta la sua azienda a poche centinaia di metri di distanza.» «Ricordo come nel 2001, 2002 chi allora amministrava Trieste aveva giudicato il Sin la più grande opportunità per la provincia - commenta il sindaco di Trieste Roberto Cosolini - al contrario si è rivelato la peggior palla al piede. Bisogna ora procedere sulla via che si è finalmente imboccata con l’Accordo di programma del 2012 e in questo senso condivido l’appello lanciato da Nesladek.» «Si chiede - afferma ancora il sindaco di Muggia nella lettera - di valutare le conseguenze delle novità normative introdotte con la norma citata e di modificarne la portata stabilendo che la stessa non vada applicata agli interamenti storici né alle aree in cui il ripristino ambientale è stato già individuato da un Accordo di programma.»

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