«Sull’ospedale decisioni inaccettabili»

«Le Acli da sempre sentinelle del territorio, attente a tutto ciò che è in riferimento alla persona a alla famiglia credono che difendere il servizio sanitario locale sia un preciso dovere di tutti».
È la premessa da cui parte il ragionamento di Silvia Paoletti, presidente delle Acli provinciali. «La salute - rammenta - è il bene più prezioso che abbiamo e accedere alle cure e all'assistenza è un diritto sia come persona che come cittadino. Ciò che sta accadendo all’ospedale di Gorizia, non solo riguardo al Punto nascita ma a tutto il riassetto che la dirigenza ha deciso di fare a discapito dei diritti del cittadino, è inaccettabile. La responsabilità è di tutti, dirigenti che non operano per il bene comune e la politica, che piuttosto di dare serie e buone risposte al territorio si preoccupa di dare la colpa a chi c’era prima. Si dovrebbe invece decidere che i tagli devono essere fatti sui costi dei dirigenti: a tutti i livelli e anche in politica c’è bisogno di innovazione. I funzionari, a qualsiasi livello sia tecnico che sanitario e di qualsiasi colore politico, devono avere dei contratti di lavoro a termine e se non producono per il bene comune (che è quello di impegnarsi a dare un buon servizio sanitario alla persona/cittadino) è giusto vengano sostituiti. Perchè oggi più che mai Gorizia e provincia hanno bisogno di un welfare serio e di risposte alle persone che abitano il territorio. Non abbiate paura di ricordare a chi se ne è dimenticato che una buona politica è quella che si impegna per il bene comune».
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