Taglio d’alberi storici nelle scuole di Prosecco

PROSECCO. Per molte persone l’abbattimento di un albero centenario è un affare di cuore, specialmente quando le ragioni di tale provvedimento appaiono poco chiare e difficili da digerire. Per tale ragione i genitori di alcuni scolari che frequentano le scuole Cernigoj e Venezian di Prosecco hanno chiesto al Comune spiegazioni sulla necessità del taglio di tre alte piante che da anni e anni si fanno ammirare per la loro bellezza nello spazio antistante l’entrata della scuola. L’amministrazione comunale ha già provveduto all’abbattimento di un noce e di un tiglio mentre l’antica e superba quercia che avrebbe dovuto essere tagliata all’inizio di questa settimana è ancora al suo posto perché il cattivo tempo ha impedito a chi di dovere di provvedere in merito. Proprio sul bellissimo esemplare di Quercus petrae i genitori della Venezian hanno posto la propria attenzione. «Non vorremmo che le perizie dei tecnici che hanno portato il Comune a determinare l’imminente taglio fossero la sola via d’uscita per la messa in sicurezza dell’area scolastica - hanno scritto i genitori all’assessorato competente - mentre con qualche spesa maggiore si sarebbe potuto salvare l’albero».
Da piazza Unità la risposta definitiva dell’assessore comunale al Demanio e Patrimonio pubblico Andrea Dapretto è puntuale. Dalla perizia fitostatica eseguita secondo la metodologia del fisico tedesco K. Mattheck diffusa in tutto il mondo, e che in molti paesi ha valore probatorio in sede legale, la vecchia quercia risulta a rischio estremo. «L’esemplare mostra un intenso processo di carie all’apparato radicale, al colletto e fino al fusto - si legge nella relazione tecnica -. Si prescrive l’abbattimento. Probabilmente i danni al colletto e all’apparato radicale che hanno causato l’instaurarsi di carie sono stati causati da lavori di scavo passati». Il Comune provvederà a piantare immediatamente tre nuovi alberi. «Al momento sarà una magra consolazione - osserva Dapretto - però i bambini potranno curarli e amarli fino a vederli raggiungere l’età adulta. Anche questo credo sia un insegnamento di vita, e lo dimostra la spontaneità con cui gli scolari hanno capito la situazione e voluto salutare le loro vecchie piante».
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