Tassa di soggiorno più cara, sale la rivolta

La proposta del ministro Lorencin scatena l’ira dei gestori dei campeggi. L’aumento risparmia gli affittacamere privati

POLA. Il ministro del Turismo Darko Lorencin propone di aumentare la tassa di soggiorno a carico di chi sceglie gli alberghi, i campeggi e assai probabilmente le navi da crociera (esclusi invece i turisti che pernottano negli affittacamere privati). E subito scoppia la protesta.

L'associazione camping della Croazia è decisamente contraria e invia una lettera al ministro in cui afferma che già ora i campeggi pagano l'aliquota Iva e l'imposta di soggiorno più alta nel Mediterraneo trovandosi cosi in una posizione di inferiorità in fatto di competitività di mercato.

Si ricorda che in Croazia l'Iva sulle sistemazioni turistiche è del 13% rispetto al 10% vigente in Italia, Spagna e Francia. Nell'alta stagione turistica si aggiunge anche l'imposta di soggiorno nei campeggi croati che è pari a 0,90 euro rispetto agli 0,45 euro in Catalogna, ai 0,40–0,50 euro a Bibione e ai 0,25 euro a Montpellier in Francia.

Pertanto l'ulteriore ritocco all'insù della tassa determinerebbe la lievitazione delle spese di soggiorno con un ulteriore perdita di punti in termini di competitività. Nella lettera inoltre si fa presente che i costi della sistemazione nei campeggi sono inferiori rispetto agli alberghi per cui l'imposta di soggiorno ha incidenza maggiore sulle spese a carico dei villeggianti. Ed è per questo motivo che nella grande maggioranza dei paesi turistici affacciati sul Mediterraneo la tassa è più bassa.

Il ministro Lorencin chiamato in causa smentisce le argomentazioni dei proprietari dei campeggi. Negli ultimi 15 anni dice, l'imposta di soggiorno è rimasta invariata e risulta la più bassa nel Mediterraneo. Un piccolo ritocco dice ancora il ministro, non avrà alcuna ripercussione sulle spese della sistemazione. A detta di Lorencin, la reazione dell'associazione camping si riferisce non tanto all'importo dell'imposta quanto sulla sua struttura e sulla diversificazione della sua applicazione.

Ritengo che non sia il momento di affrontare tale discorso precisa il ministro, aggiungendo che se ne riparlerà al momento di definire la legge sugli enti turistici che verrà sottoposta a dibattito pubblico. Secondo l'analisi della tedesca Adac l'altr'anno la Croazia era al quarto posto in Europa come tariffe del campeggi, con il prezzo medio di 34,19 euro al giorno.

Nel Mediterraneo era più cara solo l'Italia con 41,49 euro.

Più basse le tariffe in Spagna e Francia. Quanto siano importanti i campeggi istriani per l'offerta complessiva, lo dimostrano i 7,6 milioni di giornate presenza totalizzate nei primi 8 mesi dell'altr'anno, equivalenti al 52% dei soggiorni nei camping di tutto il paese.

(p.r.)

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