Tecnologie e violenza E gli studenti respirano

In millecinquecento alle prese con l’italiano prima prova dell’esame di maturità «Tracce non troppo impegnative». Evitato Quasimodo: chi era costui?
Foto Bruni 18.06.14 Maturandi 2014-Petrarca-prova italiano
Foto Bruni 18.06.14 Maturandi 2014-Petrarca-prova italiano

La pervasività delle tecnologie, la violenza e la non violenza come due volti del ‘900, le nuove responsabilità dell’uomo nei confronti del pianeta, tra clima e crescita demografica: sono state queste, tutte appartenenti alla tipologia del saggio breve, le tracce più gettonate dagli oltre 1500 studenti triestini che ieri si sono cimentati con la prima prova dell’esame di maturità. D’altra parte, dicono in tanti appena usciti dall’esame, erano tracce non particolarmente impegnative, di cultura generale, e che si potevano svolgere con l’ausilio dei materiali forniti dalla commissione.

Per il saggio di ambito tecnico-scientifico erano a disposizione testi di forte impatto, come “E il robot prepara cocktail e fa la guerra” di Massimo Gaggi, “Trans Umano la trionferà” di Fabio Chiusi e l’immancabile Umberto Galimberti con “Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica“. Per il saggio di carattere storico-poilitico, sulla violenza, si è potuto trarre spunto da testi di Walter Benjamin, Hannah Arendt, Gandhi e Martin Luther King. E per parlare delle nuove responsabilità dell’uomo, saggio d’ambito socio-economico, ci si è potuti rifare a testi di Wolfgang Behringer, Amartya Sen, Luce Irigaray e Jacques Attali. È piaciuta anche la traccia di ambito artistico letterario, sul tema del dono, con testi di Grazia Deledda, Theodor W. Adorno, Enzo Bianchi. Non sono stati in tanti a cimentarsi invece con le altre tipologie di elaborato, il tema d’attualità o storico e l’analisi del testo. Chi ha scelto il tema ha preferito comunque di gran lunga l’attualità, con la traccia dedicata a un intervento dell’architetto Renzo Piano, pubblicato lo scorso 26 gennaio dal Sole 24 Ore, su “il rammendo delle periferie”. Quasi nessuno invece ha avuto il coraggio di cimentarsi con il tema storico. La traccia d’altra parte era di quelle quasi impossibili, anche se è stata l’unica azzeccato dall’ormai consueto gioco del toto tracce: i cambiamenti in Europa dall'inizio della Grande Guerra a oggi (1914- 2014), praticamente un secolo di storia da raccontare in un elaborato. E per quanto riguarda l’analisi del testo se l’anno scorso la scelta di Claudio Magris era stata una sorpresa gradita unicamente dagli studenti triestini, che avevano giocato in casa, quest’anno l’autore scelto, Salvatore Quasimodo, ha colto davvero tutti impreparati. Erano dodici anni che Quasimodo non usciva alla maturità, perciò quest’anno è stata scelta una sua poesia, “Ride la gazza, nera sugli aranci”, per l’analisi del testo. Ma i ragazzi che hanno optato per questa traccia si possono davvero contare sulle dita di una mano.

«Nel programma scolastico lo avevamo giusto accennato», dicono Irene e Rebecca, le prime ad uscire dal Petrarca a mezzogiorno in punto, a poco più di tre ore dall’inizio della prova. Nel complesso comunque i ragazzi ammettono che quest’anno le tracce non erano poi così difficili e in tanti dicono di averle proprio gradite. Ad aiutare i maturandi ci si è messo anche il clima, tutta un’altra storia rispetto al caldo soffocante dell’anno scorso. Perciò da questa prima prova i più sono usciti piuttosto rilassati. Ma, confessano in tanti, a incutere più timore è la terza prova e, per i più timidi, l’orale, mentre lo spauracchio seconda prova, in programma già stamattina, colpisce solo allo scientifico: la matematica si sa fa sempre un po’ paura.

Giulia Basso

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