Telesca in municipio: «La Regione potenzierà il Burlo»

TRIESTE «Mondi lontanissimi» è il titolo di un’opera del maestro Franco Battiato ed è anche un po’ l’impressione che si poteva trarre dal dibattito svoltosi ieri sera fra i consiglieri comunali e i vertici regionali della sanità sulla questione Burlo. Il confronto è nato in seguito alla denuncia, presentata qualche settimana fa da parte del Consiglio, degli effetti del «depauperamento dell’Irccs» a partire dallo spostamento del laboratorio d’analisi all’Azienda sanitaria. Un’accusa cui l’assessore regionale alla Sanità Maria Sandra Telesca ha risposto assicurando che al contrario l’istituto verrà «potenziato».
Il primo intervento è stato quello di Marino Andolina (Fds, ex medico del Burlo) che ha presentato il senso della richiesta di convocazione: «Dagli anni Novanta è iniziato il declino di un istituto storico - ha dichiarato -. Abbiamo perso una serie infinita di ottimi chirurghi, l’oculistica è ridotta all’osso per non parlare dei dentisti. Stiamo perdendo la miglior radiologa. Sei anni fa fummo concordi nel lamentare lo scippo della banca del sangue, ora tocca al laboratorio d’analisi ma stiamo perdendo anche la criobiologia. Aspettiamo di capire quale sia il vantaggio di tutti queste privazioni».

Ha risposto Telesca: «In sede di riforma abbiamo fatto la scelta precisa di preservare e potenziare gli Irccs. Ne consegue il rafforzamento della chirurgia, la ricerca di professionalità importanti per porre rimedio a quelle perse, la conferma del Burlo come punto di riferimento della sanità regionale per i percorsi materno-infantili, per lo screening neonatale». Telesca ha annunciato il rafforzamento «dell’area della diagnostica e dell’interventistica prenatale»: «Entro un paio di settimane poi il ministero proporrà il nuovo direttore scientifico e a quel punto potremo avviare questi percorsi. Il Burlo non è un ospedale di rete ma un istituto di ricerca: per esserlo davvero bisogna usare bene le risorse».
Il direttore generale del Burlo Gianluigi Scannapieco ha detto: «La vicenda del laboratorio è un passaggio del processo di rafforzamento dell’Irccs. Le attività di routine devono essere messe in comune, mi preoccuperei se venisse meno il ruolo di ricerca e questo rimane. Il ruolo del Burlo è portare avanti la ricerca e la diagnostica. Quando quest’ultima diventerà routine la passeremo all’azienda, perché così si fa ricerca». Il pediatra del Burlo Alessandro Ventura ha difeso la possibilità di espandere l’operatività dell’istituto.
Sono poi intervenuti i sindacati, di cui riporteremo in sintesi le posizioni. Il neonatologo Pierpaolo Brovedani, Cgil, ha sottolineato la necessità di «evitare problemi con le urgenze e che lo spostamento a Cattinara non venga visto da fuori come la perdita di caratteristiche essenziali del Burlo». Rossana Giacaz di Cgil Fp ha criticato «l’impianto politico della riforma, non solo quello tecnico: restare senza laboratorio, dopo la banca del sangue, significa perdere pezzi».
Giovanni Maria Severini del sindacato medici dirigenti Anaao ha difeso lo spostamento dei laboratori all’azienda «purché i fondi risparmiati rimangano al Burlo».
In sintesi alcuni degli interventi dei consiglieri. Carlo Grilli (Misto) ha auspicato «che il Burlo non diventi terreno di scontro politico, perché il danno arriva in primis alle famiglie che ne usufruiscono». Così Stefano Patuanelli (M5S): «La Regione provi i suoi intenti verso l’Irccs varando il piano materno-infantile, atto amministrativo che manca dal 2004». Franco Bandelli (Uats): «Si dice che il Burlo non può essere ospedale di rete, ma di fatto anche questo è stato per Trieste. Quali sono le contropartite per le perdite che sta subendo?».
Loredana Lepore (Pd) ha ricordato invece: «In sanità la centralizzazione degli esami di laboratorio comporta maggiore efficacia». Così Lorenzo Giorgi (Pdl): «Mi sento dire che al Burlo va tutto bene ma dal collega Andolina e da Cgil sentiamo una storia ben diversa. Spiace che dopo questo incontro i consiglieri non potranno dare risposte ai cittadini». Marino Sossi (Sel): «Continuate a dirci che tagliando andrà tutto meglio, ma non possiamo fingere di non sapere che il personale rinuncia alle ferie ed è oberato dagli straordinari. Diciamo chiaramente che mancano fondi».
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