Terme romane, entro l’estate la decisione sulle convenzioni

Bisognerà attendere almeno la fine dell’estate prima di poter avere una risposta in merito all’accreditamento regionale per le Terme romane di via Timavo. Si tratta di un passaggio, dopo l’acquisizione dell’autorizzazione sanitaria in ordine alle proprietà curative dell’acqua termale, che consente di attivare le relative convenzioni con le Aziende sanitarie al fine di abbattere i costi delle terapie e prestazioni per i pazienti idonei a beneficiare delle agevolazioni.
La società Terme Romane Srl ha già provveduto a presentare domanda di accreditamento alla Regione, inoltrata non appena conseguito l’okay sanitario, nel solco quindi delle procedure di legge.
Gli uffici regionali della Direzione centrale della Salute stanno ora lavorando per valutare sostanzialmente due aspetti.
Sul tappeto, infatti, c’è l’analisi del fabbisogno della domanda termale, inserito nel piano complessivo che tiene conto anche della presenza di altre stazioni termali in Friuli Venezia Giulia, come quella di Arta Terme.
Altro fattore sottoposo a valutazione è la verifica del rapporto tra il bacino di utenza delle Aziende sanitarie e la “fuga” di pazienti in altre regioni, in particolare verso il vicino Veneto.
Si tratta, pertanto, di analizzare la capacità di attrazione delle Terme romane, quindi l’incidenza del grado di competitività in termini di recupero dell’utenza regionale. È, dunque, un percorso impegnativo e complesso, quello che stanno affrontando gli uffici della Direzione regionale alla Salute, come ha spiegato l’assessore Maria Sandra Telesca: «Sono in corso analisi accurate - ha osservato l’assessore -, per certi versi legate al percorso della riforma sanitaria».
L’assessore Telesca ha quindi confermato: «Attualmente è in corso l’analisi del fabbisogno regionale, nell’ambito del quale rientra anche la verifica dei posti-letto di Rsa, altra componente che farà parte della revisione del piano sanitario regionale. È, quindi, necessario - ha continuato l’assessore - eseguire l’analisi in ordine alla “fuga” dei pazienti verso altre regioni, in rapporto a un’offerta sanitaria capace di contenere questo fenomeno».
Tutto chiaramente si basa sulle risorse finanziarie a disposizione. «In tempi di ristrettezze economiche - ha osservato l’assessore Telesca - è importante mantenere una gestione finanziaria attenta e mirata».
Quanto alla tempistica, l’assessore ha spiegato: «Ritengo che per poter avere un quadro complessivo, anche in concomitanza con il percorso della riforma sanitaria, si dovrà attendere la fine dell’estate».
L’accreditamento regionale secondo il sistema legislativo del Friuli Venezia Giulia, è direttamente collegato alle convenzioni con le Ass: «È evidente - ha quindi argomentato l’assessore Telesca - che questo procedimento comporta un conseguente impegno economico. Stiamo, inoltre, valutando la possibilità di modificare la normativa, al fine di separare il sistema dell’accreditamento dalle convenzioni, come avviene in altre regioni. Anche questo - ha concluso l’assessore - è un percorso in fieri e legato sempre alla riforma sanitaria. Lo scopo è quello di adottare regole più semplici, anche per agevolare strutture come gli stabilimenti termali».
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