Thaqi, l’imprenditore kosovaro che dà un impiego agli isontini

«Se ci sono la voglia di impegnarsi e sacrificarsi un po', e quella di inserirsi nella società che ti accoglie, l'integrazione non è poi così difficile». Chi parla è un uomo che sa quel che dice, perché l'esperienza dell'integrazione l'ha vissuta direttamente sulla sua pelle. E oggi può raccontarlo con orgoglio. E' arrivato in Italia da un paese povero, scappando dalla guerra, e oggi si è costruito un'attività di successo, un presente solido e un futuro importante. Si tratta di Mefail Thaqi, kosovaro di 39 anni piuttosto conosciuto ormai a Gorizia, titolare dell'impresa edile Goni, tra le più attive nel nostro territorio.
Thaqi vive nel capoluogo isontino ormai dal lontano 2001, e vede la nostra città come fosse la sua seconda patria. «Sono in Italia dal 1998 - racconta nello studio della sua impresa, in via Carducci -, quando io e la mia famiglia siamo scappati dal nostro paese in guerra. Avevo 21 anni, arrivammo a Venezia e per un anno e mezzo vivemmo in una struttura religiosa che ci accolse. Poi io trovai lavoro qui a Gorizia, come operaio nell'edilizia, mentre il resto della mia famiglia tornò in patria». Avrebbero rifatto il percorso inverso qualche anno dopo, sposando il progetto di Mefail di avviare una propria attività.
«Dopo qualche anno di esperienza al servizio di un paio di imprese, nel 2005 ho deciso di tentare l'avventura da solo, e ho aperto la mia attività - spiega ancora l'imprenditore kosovaro -. Inizialmente effettuavamo interventi per conto di aziende più grandi, poi un po' alla volta ci siamo fatti conoscere, abbiamo ottenuto i primi appalti in proprio e siamo cresciuti, assumendo nuovo personale». Nel giro di pochi anni Thaqi è passato dalla posizione di chi cerca lavoro a quella di chi il lavoro lo offre. Anche a lavoratori italiani, ovviamente, anche perchè come tiene a spiegare l'imprenditore, «non importa poi molto dove sei nati e qual è la tua origine, ma piuttosto quello che sai e come lo sai fare. La mia impresa adesso è qui, a Gorizia, ed è di fatto un'impresa italiana. Perché allora non dovrei assumere anche dipendenti italiani?». Nel 2014 la Goni Srl aveva sedici tra collaboratori e dipendenti, otto kosovari e otto italiani, e oggi siamo già saliti a quota 18. «Diciamo che paradossalmente gli anni della crisi economica ci hanno visto crescere costantemente, e questo è un fatto importante - dice l'imprenditore -. Oggi operiamo nel campo delle costruzioni, delle ristrutturazioni e persino nello smaltimento dell'amianto, con tutte le abilitazioni del caso». Certo però il percorso non è stato tutto in discesa, anzi. «Ci sono stati dei momenti difficili, è innegabile - dice Thaqi -, anche perché oltre ad una nuova lingua dovevamo conoscere una nuova cultura, regole differenti, nel mondo del lavoro e non solo. Ma se ci sono la voglia e la disponibilità, si può arrivare all'integrazione. E, almeno parlo per mia esperienza, in Italia e qui a Gorizia in particolare ho trovato un popolo accogliente, a cui va il grazie di tutta la mia famiglia. Ci è stata data una possibilità, una nuova vita, e noi l'abbiamo saputa cogliere».
Marco Bisiach
Riproduzione riservata © Il Piccolo








