Torna “Invisible Cities”, festival multimediale

Presentata l’edizione 2016 che si svolgerà dal 6 al 29 maggio. Protagoniste luci, musica e installazioni artistiche

Luci, proiezioni, musica e parole con installazioni artistiche, live performance, workshop e seminari, il cui fil rouge sarà la sperimentazione di percorsi innovativi capaci di raccontare la città nelle sue innumerevoli vesti. È così che si presenterà, a Gorizia, la seconda edizione, “Inisible Cities”, festival internazionale della multimedialità urbana, uno degli eventi più interessanti dell'intero panorama nazionale in cui le arti multimediali incontrano la città per valorizzarne il patrimonio visibile e invisibile. Nello specifico, artisti, studiosi, architetti, progettisti, amministratori locali saranno chiamati a riflettere sul tema "Dopo la catastrofe / città, trasformazioni, memorie": l'edizione 2016 del Festival indagherà infatti attraverso gli strumenti e i linguaggi della multimedialità urbana ciò che avviene dopo una catastrofe naturale.

Un focus sarà dedicato al quarantesimo anniversario del terremoto del Friuli. Finanziato dalla Regione, dal Comune e dalla Cciaa, l'evento è organizzato dall'associazione Quarantasettezeroquattro in partenariato con la Provincia e le associazioni Lucide (Gorizia), Hommelette (Trieste), Pina (Capodistria) e Zona (Parenzo). L'edizione 2016 del festival, che si terrà dal 6 al 29 maggio, sarà l'occasione per riproporre Gorizia come capitale della multimedialità urbana coinvolgendo artisti nazionali e internazionali nella realizzazione di opere audiovisive e interattive all'interno del tessuto cittadino. Quest'anno, il Festival sarà anche l'occasione per dare visibilità a progetti di grande valore e stimolare le collaborazioni fra alcune delle principali realtà che sul territorio regionale si occupano di questi temi: istituzioni come il Dams di Gorizia e la Mediateca, associazioni e centri di produzione come IoDeposito (promotore della rassegna B#Side War 2016) e Mitteldream, Festival come Pixxelmusic e PelinGOvac.

Oltre alle collaborazioni locali, il festival intende portare a Gorizia artisti italiani ed europei attraverso una open call - in scadenza prossimo 29 febbraio - che chiama a raccolta sia artisti in residenza, ospiti a Gorizia per tutta la durata del Festival, sia artisti non in residenza che potranno portare un'opera o una performance. Per coloro che decideranno di lavorare in loco, ideando installazioni e spettacoli site specific, gli organizzatori metteranno a disposizione materiali audiovisivi d'epoca in collaborazione con i principali archivi del territorio.

Oltre a presentare alcune opere di artisti nazionali e internazionali, quest'anno, per la prima volta, il festival punta a coinvolgere in questa riflessione gli studenti di tutto il territorio nazionale indicendo un concorso rivolto agli studenti della scuole primarie e secondarie. Per tutte le date, il tema 2016, il concorso per le scuole e il contatto con gli organizzatori c'è il sito www.invisiblecities.eu.

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