Tra gli exhibit anche un “cocktail di Dna”

Grande attenzione al risparmio delle risorse. Energia ricavata dai rifiuti umidi
Bonaventura Monfalcone-06.05.2016 Scienza under 18-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-06.05.2016 Scienza under 18-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Il Festival della scienza under 18 ha animato anche venerdì il centro di Monfalcone, invaso da centinaia di studenti di ogni età che nella Galleria comunale d’Arte contemporanea e nel tendone allestito in piazza della Repubblica hanno portato le proprie esperienze e poi curiosato tra gli exhibit dei colleghi.

Qualche dimostrazione ha dato anche modo di giocare con la scienza, come l’«Ecogioco dell’oca» proposto su grandi caselle pensate e colorate dai bambini della primaria “Mazzini” di Villesse.

In Galleria gli studenti della prima A del liceo scientifico sportivo “Buonarroti” di Monfalcone hanno invece permesso di capire come dal compost, cioè dai “rifiuti” umidi, sia possibile ricavare energia, mentre gli studenti della media “Trinko” di Gorizia hanno proposto l’exhibit “Gradiresti un cocktail di Dna?”.

Intanto, la presidente dell’associazione Scienza under 18 isontina, Giulia Realdon, ha sottolineato: «Dobbiamo ringraziare il Comune di Monfalcone che, ancora una volta, ha garantito il suo supporto, nonchè i suoi uffici e addetti per la grandissima disponibilità che ci hanno dato».

Bilancio dunque positivo per questa settima edizione, all’insegna dell’attenzione all’ambiente e al territorio, ma anche della scoperta dell’applicazione di nuove tecnologie, come le stampanti 3D.

I ragazzi guidati dai loro insegnanti hanno portato i grandi temi del risparmio delle risorse e del rispetto dell’ambiente, non slegato in alcuni casi da quello delle migrazioni.

In Galleria sono stati, tra gli altri, esposti pannelli esplicativi, volantini sulle azioni utili per il risparmio dell’acqua e alcune creazioni realizzate utilizzando bicchieri e bottiglie di plastica, con gli studenti dell’Istituto tecnico di Staranzano a illustrare il loro lavoro ai bambini più piccoli.

Il significato di fondo del Festival è quello di dimostrare e comunicare i progetti e gli studi condotti in classe a chiunque voglia ascoltare. Una formula rivelatasi vincente e che ogni anno è in grado di richiamare la partecipazione anche di istituti al di fuori dei confini provinciali, come è accaduto con l’Isis Paschini di Tolmezzo e il suo sismografo, e l’Isis Malignani di Udine con la sua stampante 3D “presa d’assalto” non solo dai ragazzi ma anche dagli adulti presenti negli stand . (la.bl.)

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