Tre megamanifesti per riflettere sul tema degli esodi
Tre grandi manifesti per riflettere sugli esodi. La Provincia di Gorizia prova ad allargare e ad attualizzare la riflessione legata alla “Giornata del Ricordo” di domani. Lo fa facendo affiggere nelle strade di Gorizia e di Monfalcone le immagini della barriera di filo spinato che, in funzione anti-migranti, divide Slovenia e Croazia al confine di Dragogna. I sei metri della fotografia sono attraversati da una banda gialla su cui si staglia la scritta nera: “Per non ripetere i drammi del passato”.
L’iniziativa costata 150 euro è stata spiegata ieri mattina dal consigliere provinciale Stefano Cosma. Ricordando l’esodo dall’Istria e dalla Dalmazia, l’ha definita «una protesta grafica» e ha detto: «Il Giorno del ricordo non riguarda solo quello che è stato settant’anni fa». Il mese scorso una delegazione della Provincia di Gorizia ha visitato il confine di Dragogna per depositare dei fiori insieme alle comunità istriane di Slovenia e Croazia. «Contro il reticolato ci sono state numerose manifestazioni di protesta, alcune anche ironiche – ha ricordato Cosma -. In Europa abbiamo già vissuto drammi come questo. Riteniamo la barriera antistorica. Il territorio istriano è stato diviso più volte e ora c’è un confine che oggi non dovrebbe più esistere. Ci sembra indegno che in un’Europa unita si stendano ancora chilometri e chilometri di filo spinato. Il messaggio è da criticare. Sarebbe ora di smettere di realizzare opere effimere che infliggono ulteriori ferite alle popolazioni. Questa barriera è un segno di chiusura mentale ed è figlia dell’incapacità di gestione dei profughi».
Il consigliere Cosma ha quindi ricordato che, all’indomani della Seconda guerra mondiale, Gorizia, Monfalcone e Grado ospitarono migliaia di esuli dalmato-istriani. «Il nostro territorio è legato e rimane legato a quel momento», sono state le sue parole.
Stefano Bizzi
Riproduzione riservata © Il Piccolo








