“Trieste e il mare” ottiene il terzo pienone

Piove. L'autobus con la scritta luminosa “Porto Vecchio” che fa da spola da piazza Tommaseo al Magazzino 26 riesce ad avere un sicuro effetto: simbolo dell'occupazione pacifica dell'area da parte dei triestini. È la volta della terza conferenza del ciclo “Trieste e il mare” (www.triestemare.com), promosso da Comune di Trieste e Autorità portuale in cooperazione con l'associazione culturale Italian Liners e la Trieste Trasporti nell'ambito del progetto di recupero e valorizzazione di Porto vecchio. Affollatissimo l'auditorium, più persone che sedie, per la lezione di Maurizio Eliseo intitolata “Arsenale del Lloyd: il più grande e moderno cantiere navale europeo dell'Ottocento”, - trasmessa in diretta streaming sul sito del Piccolo.
Non nasconde la sua soddisfazione il sindaco Roberto Cosolini che dichiara: «Il Magazzino è pieno per la terza volta (dopo la lezione di Philippe Daverio e Renzo Crivelli, ndr) a dimostrazione della sete di cultura che i triestini hanno insieme alla voglia di riscoprire Porto Vecchio». Maurizio Eliseo è uno dei massimi esperti della storia della marineria moderna, appassionatosi fin da giovanissimo alle navi, è originario di Novara, a 19 anni si trasferisce a Genova per lavorare nel settore navale, diventando consulente delle principali società di navigazione internazionali nel settore della progettazione, costruzione, ristrutturazione e gestione di unità da crociera e megayacht e finendo poi per stabilirsi nella nostra città, si dedica anche alla costruzione di modelli in scala recuperando preziosa e rara documentazione necessaria per realizzarli. Ieri pomeriggio ha condotto i moltissimi triestini presenti dentro l'affascinante storia dell'Arsenale del Lloyd destinato a diventare un grande e moderno cantiere navale da destinare non solo alle riparazioni ma anche alla costruzione di nuove navi sia in ferro che in legno, dotato di officine e macchinari per la costruzione di piroscafi e motori. La posa della prima pietra per la costruzione del cantiere, che si trasformò in una vera e propria cittadella di 11 ettari, avvenne il 30 maggio 1853 e l'opera fu realizzata dall'architetto danese Hans Christian Hansen che la ultimò nel1861 ma solo nel 1863 fu varato il primo piroscafo a ruote in legno l'Egitto. Il racconto dell'Arsenale è accompagnato da immagini di oggetti che saranno presenti alla mostra: “Lloyd. Le navi di Trieste nel mondo” che aprirà al pubblico il 26 marzo presso la centrale idrodinamica di cui Eliseo è curatore e progettista. Soddisfatto anche l'assessore comunale alla cultura Paolo Tassinari: «In un mese (dalla seconda metà di gennaio a oggi ndr) abbiamo organizzato circa sedici eventi, tra lezioni e conferenze, dislocati in vari punti della città che hanno raccolto più di 8600 presenze e questa è una testimonianza della capacità e della qualità di questa città».
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