«Trieste è l'unico porto della Baviera»

Al Transport Logistic 2007 di Monaco il convegno sulla collaborazione nel settore logistico tra la Regione Friuli Venezia Giulia e il land tedesco. Boniciolli: «Puntiamo a tornare a essere il riferimento dell’area austroungarica». Il sottosegretario ai Trasporti Spitzner: «Dobbiamo potenziare il trasporto su rotaia»
MONACO DI BAVIERA «Trieste non è il porto più vicino alla Baviera, è il porto della Baviera. Noi lo consideriamo bavarese, ma non lo occupiamo, lo affermiamo nel senso della collaborazione pacifica». Lo ha detto ieri il sottosegretario ai Trasporti della Baviera Hans Spitzner, aprendo a Monaco di Baviera il convegno sulla collaborazione tra il Friuli Venezia Giulia e la regione tedesca, nella prima giornata del Transport Logistic, la più importante rassegna fieristica europea nel settore dei trasporti.


«Tra il 2002 e il 2004 - ha ricordato Antonio Paoletti, presidente oltreché della Camera di Commercio anche di Alpe Adria - vi furono incontri bilaterali in cui ricevemmo critiche di disorganizzazione del Porto di Trieste. Tutto ciò ci fece molto male, ma fortunatamente è passato».


«I nostri suggerimenti sono stati recepiti», ha potuto affermare Manfred Rothkopf, direttore dei Trasporti della Camera di Commercio dell’Alta Baviera. Trieste è a 200 chilometri più vicino a Monaco rispetto ad Amburgo, porto del quale la Germania continua, nonostante tutto, a servirsi preferibilmente. «Per le merci dallo Tar East la differenza è addirittura di 5 giorni - a proseguito Spitzner - ma a tempi inferiori non corrispondono costi inferiori, anzi le tariffe sono uguali. E poi la strada verso l’Italia è ostacolata dalle Alpi, soprattutto per quanto riguarda il trasporto su rotaia. La Baviera preme per la realizzazione della galleria del Brennero e l’eliminazione degli ostacoli sulla via dei Tauri».


«È lenta però - ha continuato - anche la collaborazione tra le Ferrovie dei vari Paesi. Ma il Porto di Trieste - ha concluso Spitzner - ha capito ciò e sta facendo di tutto per migliorare». Come hanno rilevato l’assessore regionale ai Trasporti Lodovico Sonego e lo stesso Paoletti, entro il mese prossimo partirà una seconda coppia di treni blocco per il trasporto dei container tra Trieste e proprio Monaco di Baviera. A settembre è previsto l’avvio della terza coppia di treni blocco a settimana. Ma Alpe Adria gestisce via ferrovia anche una rete di collegamenti tra il Porto di Trieste e Milano e Padova che sono servite con regolarità, con l’Austria, in particolare con Villaco, Vienna e Salisburgo, e con un servizio tre volte alla settimana verso Budapest. Sulla direttrice Trieste-Salisburgo viaggiano anche ben 19 coppie di treni settimanali cosiddetti Ro-La, sui quali salgono direttamente i Tir che sbarcano dai traghetti turchi.


Per gestire, invece, il traffico ferroviario l’Autorità portuale ha recentemente rivitalizzato la società AdriaFer, il cui amministratore delegato Franco Gropaiz ha annunciato la prossima apertura a collaborazioni con società ferroviarie e infrastrutturali che porteranno anche a nuove partecipazioni societarie.


Per sviluppare l’intero sistema logistico del Friuli Venezia Giulia la Regione ha stanziato, attraverso la sua finanziaria, la Friulia, come ha riaffermato l’amministratore delegato Federico Marescotti, 100 milioni di euro.


Il convegno si è svolto dinanzi a una sala gremita da oltre un centinaio di operatori, soprattutto tedeschi, ma anche di altre nazioni vicine, e in un intervento accalorato il presidente dell’Autorità portuale, Claudio Boniciolli, ha apertamente invitato gli stranieri a investire nel Porto di Trieste.


«L’Autorità portuale ha programmato interventi nel Porto per 713 milioni di euro - ha annunciato Boniciolli - ma l’opera determinante per lo sviluppo futuro dello scalo sarà la piattaforma logistica, un’area di 250 mila metri quadrati che dovrà essere prestata con un investimento di 280 milioni, dei quali soltanto 81 sono già in cassaforte. Contiamo sull’intervento soprattutto dei privati che possono investire con lo strumento del Project Financing. Siamo pronti a far intervenire anche gli investitori tedeschi - ha aggiunto il presidente dell’Autority - e siamo favorevoli ad accogliere capitali stranieri anche per la maggioranza della Società AdriaFer. L’allargamento dell’Unione Europea ha ricreato un territorio che corrisponde a quello del vecchio impero austroungarico - ha concluso Boniciolli -. Trieste, che era il Porto di quell’impero non può non approfittarne».


«Il Porto di Trieste - ha concluso l’assessore regionale Sonego - ha superato le criticità del passato e raddoppiato la sua produttività e dall’Adriatico che Marco Polo partì per arrivare in Cina. È giusto che le merci cinesi arrivino in Adriatico».

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