Trieste, il ministro Giannini inaugura laboratorio all'Area di ricerca

TRIESTE È stato inaugurato oggi, a Trieste, dal ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, al campus di Basovizza di Area Science Park, il "Lab3" (Laboratory for advanced technology in healthcare repair training and education), primo esempio in Europa di laboratorio dedicato alla formazione dei tecnici delle apparecchiature biomedicali, progettato per riprodurre fedelmente un ambiente ospedaliero.
Il laboratorio rientra nei percorsi di formazione della Fondazione Its Volta per le nuove tecnologie della vita. È dotato di apparecchiature biomedicali all'avanguardia con un laboratorio di informatica medica. È stato progettato per riprodurre fedelmente un ambiente ospedaliero e consente di simulare in modo realistico le diverse necessità di manutenzione degli impianti nel rispetto dei protocolli ospedalieri.
Gli studenti della Fondazione Its potranno così esercitarsi nelle procedure più delicate come la gestione di malfunzionamenti durante l'utilizzo delle sale da parte del personale medico in presenza di pazienti, l'intervento in caso di errori sistemici o di software, il recupero delle anomalie e la manutenzione preventiva e correttiva dei macchinari.
Delle dotazioni strumentali fanno parte una Tac e due apparecchiature per esami radiografici, e per analisi chimico-cliniche. La sala operatoria è dotata di tavolo operatorio, lampada scialitica, sistemi di monitoraggio, di ventilazione e anestesia. Il Laboratorio di informatica medica consente di esercitarsi sulla progettazione, lo sviluppo, la manutenzione e la gestione di sistemi informativi ospedalieri come le cartelle cliniche.
Ma la Giannini ha ricordato anche la tragica vicenda di Giulio Regeni, il ricercatore ucciso in Egitto. «Abbiamo perso un ricercatore in modo drammatico e c’è una sola parola da dire: cerchiamo la verità assoluta.Credo - ha aggiunto il ministro Giannini - che il governo italiano si stia impegnando con tutti gli strumenti a disposizione, quelli diplomatici e quelli bilaterali, perchè si arrivi a questo punto ineludibile, alla verità, su Giulio e su questa generazione di ragazzi in movimento con ansia di scoperta e di ricerca e studio. Dico ancora che dobbiamo farne il simbolo concretamente di una generazione che va incoraggiata, nonostante che abbiamo avuto due lutti in questo annus terribilis appena trascorso: Valeria Soresin in tutt’altro contesto e Giulio Regeni. Che rappresentano - ha concluso la Giannini - una generazione che dimostra come la voglia di conoscere e di muoversi è comunque superiore come forma di libertà a qualunque strumento di morte».
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