Trieste, il volo dopo le urla: è giallo in via San Marco

TRIESTE È caduto dal quinto piano ed è rimasto miracolosamente in vita. Questo è l’unico elemento certo nella misteriosa storia di un uomo di nazionalità ghanese che l’altra sera, intorno alle 22, ha fatto un volo di oltre 15 metri dalla finestra dell’appartamento in cui vive con la sua compagna della stessa nazionalità, in via San Marco 45.
Caduta le cui cause sono ancora al vaglio delle serratissime indagini degli inquirenti, che stanno mantenendo il massimo riserbo. Urla nella tarda serata. Urla di uomini e di una donna. Sembrano almeno tre, quattro, le diverse voci udite dai vicini. Poi rumori come di mobili rotti, vetri infranti. Un eco in un pluricondominio da oltre cinquanta famiglie che fanno fatica a conoscersi l’una con l’altra.
Entrando nel portoncino dello stabile si nota la lunga serie di cassette della posta, più di sessanta. Alcune senza nome, molte con nomi difficili da pronunciare. Sedie rotte ammucchiate in un angolo, un vecchio passeggino e una bici legata all’inferriata rugginosa.
Lo sguardo è subito attratto verso l’alto. Verso quella spirare che conduce fino all’ultimo piano dove vive la coppia dei due ghanesi. Da un’altra porta in ferro malandata, si accede a una corte interna. L’odore di materassi vecchi abbandonati, e l’opprimente presenza dei muri alti a strapiombo. Balconi lunghi in comune tra famiglie dello stesso piano. Fili e cavi che corrono lungo i perimetri degli intonaci.
È qui che sembra abbia terminato il suo volo di oltre 15 metri il trentenne di colore, rimanendo sul cemento con una gamba piegata innaturalmente, forse senza perdere nemmeno coscienza per un attimo. Un miracolo, o forse una caduta attutita dall’inferriata di un balcone o da qualche cavo tra i palazzi della corte.
Poi il silenzio, rotto subito dopo dal rumore di passi veloci per le scale, come hanno riportato alcuni vicini, e il portone sbattuto. Poi di nuovo il silenzio e i lamenti del giovane ghanese. La chiamata ai soccorsi del 118, partita immediatamente dai vicini dopo le grida udite, e quindi l’arrivo nel giro di pochissimi minuti - con i carabinieri - di un’auto medica e un’ambulanza.
Apprestate le prime cure, dopo aver immobilizzato il corpo dell’uomo, i sanitari sono partiti a sirene spiegate verso il Pronto soccorso di Cattinara dove il ghanese è stato subito ricoverato nel reparto di Rianimazione, pur non avendo mai perso lo stato di coscienza, per la pericolosità dei traumi subiti e soprattutto per gli accertamenti dopo una caduta da tanti metri.
Dopo pochi minuti sul luogo di quello che è apparso subito un giallo è intervenuta un’altra pattuglia di carabinieri, di colleghi della scientifica, che hanno effettuato i rilievi coadiuvando così le indagini della prima pattuglia arrivata sul posto. Massimo riserbo, come detto, nessuna parola da parte dei militari sui misteriosi accadimenti che hanno portato al volo del ghanese.
«Le urla erano strane, come se avessero in casa persone estranee. Poi i rumori dei passi veloci per le scale... Non so, non mi sembrava un litigio familiare», dice quasi mormorando una persona che sale le scale in fretta senza nemmeno fermarsi. Quasi una conferma del giallo che incombe sul vecchio stabile di via San Marco.
Forse un tentativo di aggressione e la scelta del male minore. Uno scatto d’ira e la ricerca di porre fine a tutto. Una caduta accidentale. Sono molte le ipotesi, ma la possibile presenza di persone estranee alla coppia nell’appartamento del quinto piano dà ancora più corpo a fatti che farebbero escludere un gesto di estremo autolesionismo. Il volo di cinque piani è l’unica cosa acclarata di questa vicenda.
Nella mattinata di ieri l’uomo è stato sottoposto a tutta una serie di accertamenti, a un delicatissimo intervento vascolare alla gamba e alla ricostruzione della tibia rotta in una grave frattura scomposta. Gli inquirenti hanno presentato tutti i dati delle primissime indagini in Procura, dove un fascicolo sarà aperto in queste ore.
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