Tutti a bordo, parte la “Regata per la vita”

Salpa dall’Adriaco un equipaggio di sanitari e malati oncologici: il progetto promosso dall’Ail
Foto Bruni 07.06.14 YCA:presentata la regato l'equipaggio dei volontari AIL
Foto Bruni 07.06.14 YCA:presentata la regato l'equipaggio dei volontari AIL

Tutti a bordo, navigando lungo rotte che parlano di aggregazione, speranza e temi di ricerca. Si chiama “Sognando Itaca: regata per la vita” ed è un progetto promosso dalla sezione di Brescia dell'Ail, l’Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma. L’iniziativa giunge alla sua sesta edizione partendo ufficialmente oggi da Trieste dallo Yacht Club Adriaco, primo scalo di una traversata caratterizzata da una decina di tappe e destinata a concludersi a Taranto il 21 giugno, in occasione della Giornata nazionale contro le Leucemie.

A bordo dello scafo King Arawak (modello Sciomacher Vagabond di 17 metri e mezzo di lunghezza e 4,90 di larghezza) uno staff di specialisti costituito da medici, infermieri e psicologi, un paio di skipper professionisti ma soprattutto loro, i pazienti affetti da patologie oncologiche provenienti dai vari Centri ematologici italiani: è questa la ciurma veramente speciale che di porto in porto si mette in gioco provando a concretizzare il senso terapeutico della “velaterapia”. Ogni scalo un’esperienza, molte storie e diversi destini.

“Sognando Itaca” prova solo a imbarcare stimoli e risorse, cercando nuovi approdi nella consapevolezza del malato e nella sua dimensione lontano da ospedali e corsie: «Nel corso di questi anni abbiamo riscontrato molteplici effetti positivi – ha sottolineato ieri Luciano Galloni, uno degli ideatori del progetto assieme a Giuseppe Navoni – l'esperienza di “velaterapia” ha consentito a vari pazienti la diminuizione degli antidolorifici e l'aumento del “concetto di sé”. Il paziente prova a governare l'imbarcazione ed è chiamato anche a dare ordini e direttive all'intero equipaggio, lavorando così anche sul concetto di sicurezza. Attorno al progetto sono già state redatte tre tesi universitarie, tra psicologia e medicina e del resto – ha aggiunto l'esponente dell'Ail - la vela rispecchia una metafora ben precisa della vita, dove ogni rotta deve tener conto di vari fattori, a volte avversi ma spesso anche a nostro favore, da gestire nel verso giusto per proseguire il viaggio, lavorando e confrontandosi anche con altri nostri simili».

La vernice triestina di “Sognando Itaca” è stata battezzata ieri allo Yacht club Adriaco presieduto da Francesco Rossetti con l'abbraccio dei rappresentanti di varie associazioni e sigle istituzionali, tra cui l'Autorità portuale, la Provincia e il Comune. Un varo importante pure per altri aspetti. Anche Trieste infatti può vantare la sua sezione Ail, guidata sul campo da Tiziana Benussi (www.ailtrieste.it e info@ailtrieste.it), filiale che ha mosso i suoi primi passi verso al fine del 2012 ma che ora può avvalersi di un assetto ufficiale e di nuovi programmi all'insegna di sviluppo e sostegno.

Francesco Cardella

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