Un affitto di 6mila euro l’anno

Un “affitto” di 6mila euro all’anno. Quasi da casa popolare.
Nel corso dell’incontro di ieri mattina è emerso un particolare che non era mai affiorato prima quando si parlava del passaggio di gestione dell’aeroporto Duca D’Aosta dall’Enac (Ente nazionale per la protezione civile) alla società consortile “de noantri”. Ovvero, l’ente guidato da Ariano Medeot dovrà corrispondere, ogni anno ad Enac, 6.091 euro di canone.
Non solo. Il 10% di quanto pagherà il proprietario di un aeroplano per decollare o atterrare al Duca d’Aosta andrà sempre ad Enac. «Ma si tratta di introiti modesti: sio sborseranno da 4 a 5 euro ad atterraggio», spiega Medeot. Che, però, aggiunge: «Gli introiti delle attività di “hangaraggio”, sono invece, a nostra discrezione e verranno da noi incassati. Poi, a decorrere dal 31 gennaio 2017, la nostra società è legittimata a percepire come entrate proprie i diritti aeroportuali».
Questo permetterà alla Consortile di avere le risorse per il proprio “auto-sostentamento”. La cifra dei 6mila euro emerge dalla lettura attenta del documento di “Affidamento in concessione dell’aeroporto di Gorizia”, firmato dalla dottoressa Giuseppina Lacriola di Enac. Fra gli adempimenti della società consortile c’è la «costituzione entro trenta giorni decorrenti dalla data di ricevimento della lettera di affidamento di una cauzione a favore dell’Enac, di un ammontare pari ad un’annualità del canone concessorio (6091 euro), giusta fideiussione bancaria e/o polizza assicurativa rilasciate da istituti almeno di rilevanza nazionale. La relativa quietanza dovrà essere trasmessa in originale alla “Direzione sviluppo gestione aeroporti” e copia della stessa dovrà essere consegnata alla locale direzione aeroportuale».
Una volta terminata la trafila burocratica, ci si potrà concentrare (finalmente) sulla questione più meramente «edilizia» e «infrastrutturale», relativa cioé all’attesissima riqualificazione delle strutture oggi lasciate al più totale degrado. L’attenzione, prioritariamente, si concentrerà sulle palazzine d’ingresso dell’aeroporto che costituiscono il vero e indiscusso biglietto da visita dell’aviosuperficie.
La torre di controllo, come può constatare chiunque, è in pessime condizioni e i calcinacci la fanno da padrone. Gli infissi, poi, sono tutti danneggiati. Poi, c’è l’altrettanto attesa scuola di volo che permetterà di avere a disposizione una pista con pochi eguali nel Triveneto e che potrà attirare appassionati anche dalla Slovenia: a differenza di quello di Aidussina, l’abbiamo spiegato più volte, a Gorizia non c’è vento forte. Per questo problema nello scalo sloveno, si perdono 100 giorni di attività all’anno ed è una penalizzazione non di poco conto.
L’aeroporto, poi, vuole diventare un polo di riferimento turistico, da cui far partire percorsi legati alla città, al Collio, ma anche alle altre località della regione. «Senza dimenticare gli aspetti legati al benessere e allo sport, con percorsi attrezzati per gli amanti dello jogging», aggiunge Ariano Medeot. Che conclude: «Come si ricorderà, avevo chiesto in pluriennalità 1.500.000 euro alla Camera di commercio e questi soldi, come confermato dal vicepresidente Madriz, sono già stati stanziati. Ora, l’impellenza è di avere, pronto cassa, almeno 150mila euro per poter realizzare le opera più urgenti e mettere perfettamente in sicurezza l’aeroporto. Enac? Non sparisce ma controllerà tutti gli interventi previsti all’interno del sedime. La concessione è ventennale ma è chiaro che l’Ente nazionale per l’aviazione civile voglia essere perfettamente informato di tutto ciò che riguarda il “Duca d’Aosta”. Non ci vedo alcunchè di strano».
(fra.fa.)
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