Un flop la manifestazione «Ora non ci resta che l’Onu»

L’Ultimatum all’Italia del Movimento Trieste Libera scadeva giusto nel Giorno del Ricordo, 10 febbraio, dei martiri delle foibe e degli esuli istriani. Ma per il Mtl è un giorno da dimenticare. Il...

L’Ultimatum all’Italia del Movimento Trieste Libera scadeva giusto nel Giorno del Ricordo, 10 febbraio, dei martiri delle foibe e degli esuli istriani. Ma per il Mtl è un giorno da dimenticare. Il presidio, all’epoca ancora unitario del movimento, non risultò affollato. Poche decine di persone divise tra largo Santos e viale Miramare a bloccare i varchi di ingresso in Porto Vecchio dove è situato anche il Magazzino 18 con le masserizie degli esuli. Duecento al massimo che attorno alle 22, sotto una pioggia battente, si ridussero a una quarantina. Le migliaia scese in piazza il 15 settembre erano già un ricordo. L’ultimatum del movimento indipendentista era stato lanciato lo scorso 8 dicembre, perché l'Italia si uniformi al Trattato di Pace del 1947. «Del blocco ai varchi di accesso al Porto Vecchio - spiegò Roberto Giurastante, terzo presidente del Movimento Trieste Libera - abbiamo avvisato con anticipo il Consiglio dei Ministri e le Nazioni Unite. Da anni attendiamo risposte e riceviamo negazioni o atteggiamenti arroganti come quello riservatoci la scorsa settimana dal Tribunale. Negano i nostri diritti, per l’Italia non contiamo nulla: da oggi il nostro interlocutore sarà solo l’Onu». Nell’occasione venne lanciato un altro ultimatum, questa volta indirizzato proprio all’Onu, con scadenza fissata per il prossimo 15 settembre, 67° anniversario del proclama dell’indipendenza di Trieste e del Territorio Libero. «Nelle prossime ore invieremo alle Nazioni Unite e ai media internazionali - proclamò Giurastante - la nomina di un garante per i diritti dei cittadini del Territorio Libero. Dopo la scadenza dell’ultimatum, se non otterremo garanzie, andremo avanti autodeterminandoci, creando a tutti gli effetti lo Stato del Territorio Libero di Trieste». Nell’attesa dell’autodeterminazione il Movimento Trieste Libera si è fatto in due. Mtll1 e Mtl2. Con il rischio di una doppia autodeterminazione da sottoporre all’Onu. (fa.do. e ma.un.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo