«Un registro dei pedofili in città»

Un registro dei pedofili. Per avvisare per tempo le famiglie e preservare i bimbi dai rischi di una quotidianità malata. È la proposta più inedita del candidato sindaco di Un’altra Trieste Popolare, Alessia Rosolen. «Siamo i primi in Italia a lanciare un’idea del genere - sottolinea - per frenare un fenomeno aberrante. Non una gogna, ma un aiuto»
Il progetto prevede un tavolo comune tra Procura, Prefettura, Polizia postale e Questura che, individuati i soggetti, tracci una sorta di mappa, consultabile appunto sotto forma di registro in Prefettura, in parte pubblico in parte secretato.
E da secretare c’è parecchio, se la lucida analisi del fenomeno che fa la dottoressa Valentina Morana, psicologa investigativa, imbarazza la stessa Rosolen.
Abusi di tutti i tipi, infanzia violata, turismo sessuale (nel quale eccellono proprio gli italiani), traffico di esseri umani, pedofilia on-line: un bestiario disgustoso che può veder protagonista l’insospettabile professionista della porta accanto o il delinquente incallito, uomini e donne, tutti accomunati dalla totale mancanza di coscienza. «La castrazione chimica, è provato - spiega la Morana - serve a poco, di fronte a certi impulsi. Meglio, allora, sapere con quali persone si può avere a che fare nella propria zona. (f.b.)
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