Un “Territorio libero” e due Movimenti

Trieste, caos tra gli indipendentisti. I soci fondatori: «Legittimati da 587 iscritti». Il presidente Giurastante diffida gli eletti: «Non rappresentano Trieste Libera»
Silvano Trieste 31/05/2014 Assemblea TLT
Silvano Trieste 31/05/2014 Assemblea TLT

Due Movimenti per un solo Territorio Libero (pur diviso tra Zona A e Zona B). Trieste non si fa mancare nulla. Da sabato sera il Mtl sono due. Trieste Libera e il suo doppio. O duplicato. Quale sia quello vero (autentico) dovrà probabilmente stabilirlo la magistratura dello Stato occupante. Tocca alla giustizia italiana ripristinare la legalità all’interno di Trieste. I soci fondatori del Mtl (altresì affondatori o golpisti) hanno dato vita a un nuovo direttivo attraverso l’assemblea straordinaria che si è svolta sabato scorso nel capannone di via dei Cosulich 2. Ma la guerra tra i due Mtl è aperta e totale. A partire dai numeri per finire alla sfilza di reati commessi. Un atto rifondatore che ha visto, stando ai numeri, 587 votanti (la maggioranza con una delega) su un numero imprecisato di iscritti. Sulla pagina Facebook del Mtl (quello vero) qualcuno denuncia la «sottrazione degli elenchi degli oltre 10 mila iscritti al Mtl». Due mila in più degli 8 mila, accreditati dai vertici del movimento, scesi in piazza il 15 settembre. «Magari fossimo 10 mila», commentano quasi tutti. «Il numero ufficiale degli iscritti tesserati è di poco inferiore ai 3mila, sul profilo Mtl ufficiale di Facebook (quello che non riacquisirete mai) ci sono circa 13.500 like», replica Trieste Libera Fondatori.

I dispetti sono reciproci e senza esclusioni di colpi. Da una parte il Movimento asserragliato nel bunker di piazza della Borsa con il presidente Roberto Giurastante e il suo ideologo Paolo G. Parovel, dall’altro la banda dei quattro soci fondatori (Sandro Gombac, Stefano Ferluga, Adriano Ciacchi e Arlon Stok) che ha preso possesso degli strumenti di comunicazione del movimento (il sito internet e la pagina facebook). «L'assemblea è stata partecipata da 578 triestini. A quella "unitaria" del 18 gennaio (che ha eletto Giurastante, ndr) c'erano state 460 presenze» spiega Gombac che rivendica con i numeri la piena legittimità dell’assemblea i nuovi organismi dirigenti. «Un’assemblea illegittima che ha raccolto il 10-15% degli iscritti» replica il terzo presidente Giurastante che, «forte della maggioranza (85-90%) dei suoi associati», dà appuntamento a tutti i soci il 21 giugno al Teatro Bobbio. La pièce in calendario è una nuova assemblea del movimento (ma non una replica di quella di via dei Cosulich). «Hanno fatto il miracolo della moltiplicazione delle tessere» spiega Parovel inviato “speciale” (tipo agente) alla festa in zona industriale, che assicura di aver contato non più di 200 presenze, ospiti inclusi, prima di dover esser scortato fuori dalla sicurezza dopo un intervento di 9 minuti nel quale si è sperticato in accuse che vanno dall’associazione per delinquere al traffico internazionale di droga. «Paolo Parovel è liberissimo di crearsi un suo movimento» insistono i fondatori. «Sono loro che abusano di Trieste Libera» replica lui.

Sergio Stermin Stefano Ferluga, Vito Potenza, Adriano Ciacchi, Luca Milkovitsch, Marco Pizzi, Andrej Rupel e Claudio Beorchia formano l’altro direttivo del Movimento Trieste Libera (ridotto a sette dopo una modifica statutaria) chiamato ora a eleggere il nuovo presidente, vicepresidente e segretario. L’assemblea dei dissidenti ha anche nominato il collegio dei garanti nelle persone di Andrea Rodriguez (non iscritto), Tamara Heidebrunn e Diego Gropaiz. Nominato anche un comitato di controllo contabile nelle persone di Patrizia Palcini e Pietro Caenazzo, necessario dopo gli “ammanchi” veri o presunti legati alla sagra di luglio. Il rapporto sui “buchi” della festa del Mtl a Borgo Grotta (nel quale si quantifica in 60mila euro gli incassi mancanti attribuendoli alla gestione di Ferluga), risalente allo scorso 20 dicembre, porta le firme, oltre a quella di Giurastante, anche di due cosiddetti “golpisti”: Vito Potenza e Claudio Beorchia.

Le diffidenze e le diffide non si contano. «La presente diffida a spacciarsi per nuovi dirigenti del Mtl è formulata in particolare nei confronti delle persone che la nuova organizzazione ha pubblicizzato come tali, e cioé i sig.ri: Stefano Ferluga, Vito Potenza, Adriano Ciacchi, Luca Milkovitsch, Marco Pizzi, Andrej Rupel, Claudio Beorchia, Andrea Rodriguez, Tamara Heidebrunn, Diego Gropaiz, Patrizia Palcini, Pietro Caenazzo», scrive Giurastante che si sente tutto meno che un presidente “sfiduciato” e non intende cedere il controllo della sede di piazza della Borsa che costa mille e 500 euro al mese di affitto. «Sono contento di essere sfiduciato da trafficanti di droga e truffatori. Vuol dire che abbiamo finalmente fatto pulizia del marciume che c’era nel Movimento». Che non manca per ora nel Territorio Libero di Trieste. Doppio Movimento. A doppia mandata.

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