Un tiglio per neodiciottenni di Romans

ROMANS. Hanno paragonato il loro anno di nascita, il 1998, a una preziosa botte di buon vino, del quale non va sprecata nemmeno una goccia e di conseguenza hanno pensato di presentarsi all'appuntamento indossando una maglietta nera con sopra impressa la scritta: “Maj spandi une gote 98". L'appuntamento, che quest'anno era riservato ai neo-diciottenni, nati nel 1998 e residenti sul territorio comunale di Romans d'Isonzo, si è tenuto il primo maggio nell'area verde di via Paolo Diacono a Romans, dove una ventina di coetanei ha rinnovato l'antica tradizione di origine pagana, denominata "Plantà al mai", ovvero porre a dimora un albero a ricordo del loro ingresso nel mondo dei grandi, come segno di rinnovamento e rinvigorimento della comunità, almeno così si riteneva un tempo, quando l'albero veniva posto al centro di molti riti divinatori e propiziatori. L'iniziativa del primo maggio, giunta quest'anno alla sua 28.ma edizione, è stata nuovamente promossa dal locale gruppo di ricerca "I Scussons" col patrocinio del Comune, che ha regalato l'albero, un robusto tiglio, che il gruppo ha posto nella buca precedentemente scavata e a turno i neo-maggiorenni hanno impugnato la pala per riempirla di terra. Dopo aver sistemato l'albero e scattato la rituale foto ricordo, il gruppo si è ritrovato sotto un tendone per vivere un momento conviviale dopo aver ricevuto il saluto degli organizzatori. A parlare loro per primo è stato Ivaldi Calligaris, del gruppo "I Scussons", che ha illustrato ai neo-diciottenni il significato dell'iniziativa, lasciando poi la parola al vicesindaco Michele Calligaris, il quale ha ricordato come con l'arrivo della maggiore età ci si può rendere partecipi della vita sociale del paese, facendo parte di qualcuna tra le tante associazioni che operano in paese a seconda dei orientamenti che ognuno sente. Con l'arrivo della maggiore età si può donare anche il sangue, ha ricordato, invece, Michele Calligaris, presidente della locale associazione dei donatori volontari di sangue, invitando il gruppo a riflettere sul valore di un simile gesto. Un saluto e un augurio è stato infine rivolto loro anche dall'amministratore parrocchiale don Flavio Zanetti. (e.c.)
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