Una falsa logopedista smascherata a Buie

BUIE. Ha lavorato per 9 anni come logopedista con il diploma contraffatto dell'Università di Padova e ora è stata denunciata alla procura per il reato di falsificazione di atto ufficiale e di esercizio della professione medica senza la necessaria qualifica.
Protagonista della vicenda cui la stampa croata dedica ampio spazio, è la 38enne Rivana Tomasich di Umago che candidamente ammette: ho frequentato la Facoltà di logopedia di Padova, però durante gli studi sono subentrati determinati problemi sanitari, facendo capire che è questo il motivo del mancato conseguimento del diploma. Ci tiene però a sottolineare il suo unico traguardo nella vita: lavorare con i bambini.
Nel 2005 come risulta dalle indagini della polizia aveva stipulato dei contratti di prestazione con l'amministrazione cittadina per poter esercitare la sua professione. Aveva potuto cosi lavorare come logopedista esterno nell'asilo italiano e nella scuola italiana aiutando i bambini ad affrontare e superare i problemi specifici del linguaggio e quelli cognitivi di comunicazione. Per 9 anni ha incassato 260 euro di onorario al mese, tasse incluse. In più riceveva a pagamento i piccoli pazienti nella sua abitazione.
Francesca Dekli„, direttrice dell'asilo italiano di Buie dove lavorava due volte alla settimana si dice delusa e scioccata della verità emersa. «Spero - afferma - che la magistratura faccia il suo dovere». Amaramente sorpreso anche il sindaco di Buie Edi Andreasi„, che non ha potuto nascondere il suo stupore alla richiesta della polizia che le venisse consegnata tutta la documentazione di Rivana Tomasich.
Un'educatrice che chiede di mantenere l'anonimato racconta tuttavia che la donna lavorava molto bene, che era amata dai bambini e molto apprezzata dai genitori. Nessun genitore ha mai espresso lamentele aggiunge, e annualmente si prendeva cura di 7-8 bambini con risultati eccellenti.
Rivana Tomasich è stata rimessa in libertà dopo 24 ore di fermo cautelare presso la Questura istriana. Ora dunque la vicenda passa nelle mani della procura che a conclusione dell'inchiesta molto probabilmente chiederà il luogo a procedere contro la logopedista con diploma fasullo.
(p.r.)
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