Un’Altra Trieste contesta i bonus ai dipendenti comunali

«Basta con la caccia alle streghe». Fermo no di Un’Altra Trieste ai bonus del Comune per i dipendenti che si occupano di recuperare le imposte non pagate, a cominciare dall’ex Ici. «Trovo sbagliato che la giunta abbia stabilito assegnare premi al personale addetto», protesta Francesco Cervesi, segretario politico del movimento. «Così si incentiva la pratica per cui gli accertamenti spesso sono fatti a valori astronomici e fuori mercato», rileva. La logica del «più incasso più guadagno», secondo Cervesi, avrebbe spinto gli uffici a sovrastimare il valore di vari immobili. «Ora comprendo il perché di tante perizie fatte dal Comune - attacca - dove terreni ancorché edificabili sulla carta vengono iper valutati considerando i valori di improbabili operazioni immobiliari con valori periziati. In realtà - insiste - non si tiene conto dei reali costi di costruzione, dei rischi imprenditoriali e delle reali condizioni del mercato. Adesso si capisce perché si applicano criteri di calcolo per le rendite a favore della tassa più alta».
Ma non tutto starebbe andando per il verso giusto, a sentire Cervesi. «A dimostrazione che qualcosa non funziona - aggiunge l’esponente di Un’Altra Trieste - si consideri che la percentuale delle somme effettivamente recuperate rispetto alle cartelle che vengono spedite è pari al 50%. Questo dimostra che molte richieste di pagamento ed accertamenti non sono dovuti. E alla fine, inutile nasconderselo, il cittadino soccombe comunque quasi sempre all’accertamento (anche quando ha ragione o potrebbe averla) poiché il potere è in mano al Comune ed al dipendente accertatore». Un sistema che Cervesi stigmatizza: «Follia pura assegnare ai comunali sia l’esercizio del potere che una percentuale sull’esercizio del potere stesso». Anche perché «la percentuale del 12% sulle somme recuperate è abnorme. I dipendenti del Comune - conclude - sono già stipendiati per fare il loro lavoro». (g.s.)
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