Uomo dal fiuto d’oro dall’Australia al calcio

La vittima del blitz è stato proprietario dei “Magazzini Giovanni” e patron alabardato per due volte

Giorgio Del Sabato, commerciante di grande fiuto, con l'hobby del calcio, compare in due momenti diversi nella storia della Triestina, sempre con l'investitura di presidente.

La prima volta nella stagione 1978-79, dopo la breve parentesi al timone alabardato di Aldo Brandolin. Di fatto succede a Gianni Belrosso che aveva costruito la squadra per l’allenatore Tagliavini. Del Sabato, tornato da anni dall’Australia, all’epoca era un “jeansinaro” rampante, che faceva affari d’oro con gli acquirenti d’oltreconfine. Allora era proprietario e gestiva, tra l’altro, i “Magazzini Giovanni”, situati in via Ghega.

Dopo avere sfiorato la promozione a Vicenza nello spareggio con il Parma, “Giorgione” abdica all'inizio del campionato 1982 perchè nessuno gli dà più una mano. Si dimette da presidente ma assicura gli stipendi e resta vicino alla squadra. Di fatto il reggente è il professor Franco Paticchio. E proprio in quella stagione l'Unione sale in serie B, grazie alle prodezze di De Falco e Ascagni, giocatori ancora bene impressi nella memoria dei tifosi locali. In panchina Buffoni. Del Sabato riprende in mano la Triestina dopo il fallimento della gestione De Riù nel 1994, facendo un mezzo affare ma deve ripartire dalla aerie D. A fine stagione la Triestina viene ripescata in Serie C2 e nel 1996-97 la rivende a Zanoli e Trevisan.

Le fortune imprenditoriali di Del Sabato erano iniziate in Australia, dove aveva anche praticato la boxe a livello amatoriale, così come il calcio, da difensore, fino a un infortunio con la frattura tibia e perone. I tempi d’oro del commercio triestino lo avevano visto in primo piano. «Eravamo riusciti a creare una società - spiegava - creando una catena di negozi nell’ex Jugoslavia. Ricordo il primo “Giovanni” a Novi Sad. C’era una fila di due, tre chilometri ogni giorno per sei mesi l’anno. Era la copia esatta del negozio di Trieste ma con un piano in più. Avevamo circa 100 dipendenti».

Delle fasi storiche e commerciali seguenti, Giorgio Del Sabato dà una visione personalistica: «Poi è arrivato un certo signor Milosevic e addio gloria...». Il fiuto non aveva abbandonato Del Sabato neppure quando la stagione d’oro, dopo 20-25 anni, era agli sgoccioli, con la vendita dei “Magazzini Giovanni” al Gruppo Mazzorato facendogli fare un affare non disprezzabile.

Riproduzione riservata © Il Piccolo