Valamar Riviera, un utile record

Parenzo si conferma la gallina dalle uova d’oro della Croazia
Di Andrea Marsanich

FIUME. È stato un anno fantastico, il 2015, per quella che è la maggiore azienda alberghiera in Croazia, la Valamar Riviera di Parenzo. Stando a quanto comunicato ufficialmente, l’utile netto per i primi nove mesi dell’anno è stato di 345,5 milioni di kune, pari a 45,4 milioni di euro. Un risultato eccezionale, conquistato grazie alla migliore stagione turistica da quando la Croazia si è staccata dalla Jugoslavia.

Negli impianti del gigante istriano c’è stato l’aumento dei pernottamenti del 15,3 per cento rispetto al 2014, che unitamente all’aumento del costo dei servizi in media del 5,6 per cento ha visto lievitare le entrate del 20 per cento su base annua. La compagnia ha così incamerato sui 160 milioni di euro. Come già detto, la Valamar è balzata al primo posto nella classifica nazionale delle imprese alberghiere, risultato stabilito grazie all’inglobamento dell’azienda Baška di Veglia. Nel 2015 gli investimenti in questa impresa hanno toccato quota 354 milioni di kune, circa 46 milioni e mezzo di euro.

Per quanto attiene alla sua carta d’identità, il colosso parentino mette sul mercato 24 alberghi, 9 villaggi turistici, 2 ostelli e 12 campeggi, per complessivi 48 mila posti letto. È stato rilevato che il maggior incremento in fatto di soggiorni – del 20 per cento – ha riguardato alberghi e appartamenti 4 e 5 stelle, il che ha confermato la bontà della strategia di miglioramento delle strutture ricettive. Ora, sia alla Valamar Riviera, sia nelle altre aziende alberghiere, si va in letargo. Dal primo novembre, e parliamo delle regioni adriatiche della Croazia, ben l’80 per cento degli hotel chiuderà i battenti e rimarrà chiuso, con qualche eccezione legata a Natale e Capodanno, fino alle festività di Pasqua.

Lungo la fascia costiera sono presenti mezzo migliaio di alberghi e dunque tra qualche giorno circa 400 non saranno più a disposizione per almeno cinque mesi. Non è una gran notizia per l’Assoturistica croata che l’anno scorso ha varato il progetto denominato Croazia 365, con il quale sono state promosse numerose attività volte a stimolare l’industria dell’ospitalità 12 mesi su 12 e non soltanto durante la bella stagione.

Nonostante le iniziative, buona parte del settore turistico sta per concedersi il sonno invernale, per risvegliarsi a primavera. Come accade in Croazia da decenni, anzi da sempre. A tenere duro in questi momenti è Veglia, l’isola turisticamente più importante nel Paese. In questo momento ospita 1.600 vacanzieri, alcune centinaia in più nei riguardi di un anno fa.

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