Vendetta tra clan dietro al mistero di via San Marco

Il giovane africano si sarebbe buttato giù dal quinto piano per sfuggire all’aggressione di tre albanesi armati di bastoni
Di Enrico Ferri

Un disperato tentativo di sfuggire all’aggressione da parte di un gruppo di albanesi, in cerca di vendetta. Ecco cos’ha spinto martedì scorso un cittadino africano di 29 anni a rischiare la vita gettandosi dal quinto piano di un condominio a San Giacomo. A distanza di qualche giorno, infatti, comincia a dipanarsi la nebbia attorno al giallo di via San Marco. Protagonista un giovane originario del Gambia - D.D. le sue iniziali -, salvatosi miracolosamente dopo un volo di più di 15 metri.

Verso le 22 di martedì l’uomo stava cenando nel suo appartamento al civico 45 di via San Marco, insieme alla moglie, quando ad un tratto hanno suonato alla porta. La risposta alla classica domanda «Chi è?» è stata un secco «Albanesi». Risposta pronunciata da un gruppo di tre uomini entrati poi nell’alloggio urlando e tenendo in mano sbarre di ferro e bastoni di legno, ricavati da alcune sedie trovate all’ingresso del palazzo. Un’irruzione in piena regola, che rischiava di non lasciare scampo al giovane africano.

Il suo piccolo appartamento - formato da due camere appena, come tutti gli altri all’interno di quello stabile - non garantiva infatti alcuna via di fuga se non la finestra, dal lato opposto della porta d’ingresso. Il ventinovenne, terrorizzato alla vista dei tre aggressori urlanti, non ci ha pensato due volte: di corsa ha raggiunto il varco, ha aperte le ante e, in preda al panico, ha cercato di calarsi già cercando un appiglio. Poi il volo per cinque piani, terminato nella piccola corte di uno degli appartamentini del piano terra. Lì l’uomo è “atterrato” miracolosamente vivo, procurandosi solo la frattura di una gamba e altri traumi.

Ferite lievissime considerata la caduta dal quinto piano, ma sufficienti ad impedirgli di muoversi e scappare. Il fuggitivo avrebbe quindi rischiato di vedersela nuovamente con i suoi aggressori che, dopo aver messo a soqquadro l’appartamento e rubato un paio di costose scarpe da basket, erano scesi giù nella corte con l’idea di “finire” il giovane agonizzante con una bottiglia di vetro. Per fortuna, però, le urla degli inquilini dei palazzi vicini - terrorizzati alla vista di un uomo sanguinante nel cortile -, hanno fatto scappare i componenti del “commando”, riusciti ad allontanarsi da via San Marco prima dell’intervento dei carabinieri, arrivati sul posto in pochissimi minuti.

I militari mantengono comunque il massimo riserbo sugli sviluppi delle indagini avviate per risalire all’identità degli aggressori. Secondo le informazioni fornite da alcuni vicini, però, il raid sarebbe stato organizzato per vendicare un torto subito in precedenza in pubblico.

Quanto al ferito, sottoposto a numerosi controlli e accertamenti a Cattinara, i medici hanno riscontrato la sola frattura della tibia, seppur scomposta e grave.

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