Verifiche di Autovie sulle vasche di Farra

FARRA. «Nessun abbandono delle vasche di fitodepurazione, né a Farra né altrove». Non si è fatta attendere la replica di Autovie Venete a seguito dell'articolo con cui il nostro giornale dava conto della presa di posizione del consigliere comunale farrese Pierino Blasig in merito all'annosa questione delle “vasche” realizzate a margine dell'intervento di trasformazione in tratta autostradale del raccordo Villesse-Gorizia. Tali vasche saranno presto oggetto di una riunione fra i tecnici di Autovie e il sindaco Alessandro Fabbro oltre che di un nuovo sopralluogo. A confermarlo è lo stesso primo cittadino. «Si, a seguito dell'articolo del Piccolo c'è stato un contatto con i tecnici di Autovie e lunedi mi recherò nella sede di Palmanova assieme all'assessore Renzo Luisa per fare il punto della situazione – così Fabbro -. Si è riaperto un canale di dialogo e sono certo che le nostre ragioni verranno comprese. È trascorso del tempo e sono cambiati alcuni attori, ma non ho dubbi che troveremo una convergenza».
Le vasche sono vere e proprie “ferite” per il territorio secondo Blasig, il quale lamentava la loro pericolosità legata all'assenza di segnaletica e recinzioni, oltre alle scarse manutenzioni e l'assenza di opere comepensative sul territorio per il passaggio dell'autostrada. Di ben altro avviso è Autovie. «Sull’autostrada A34 Villesse-Gorizia – premette una nota della società - sono ben 54 le vasche di fitodepurazione attive. Indispensabili per una corretta gestione delle acque di raccolta, sono state realizzate da Autovie Venete sulla base delle prescrizioni del Cipe (il Comitato interministeriale per la politica economica) che ne stabiliscono le caratteristiche. Nessuna di queste è abbandonata, nemmeno quella – in località Borgo Molino e citata dal consigliere Blasig». Secondo Autovie la vasca in questione era in effetti in standby, «ma unicamente perché rientrava in una procedura ambientale sbloccatasi di recente. Questo aspetto, peraltro, era stato discusso pubblicamente durante una apposita conferenza dei servizi promossa dal Commissario straordinario per l’emergenza in A4 e convocata dalla Regione Friuli Venezia Giulia», assemblea che ha visto il coinvolgimento di tutti gli enti interessati. La manutenzione di tutte le vasche di fitodepurazione viene effettuata, a detta di Autovie, «periodicamente e in modo estremamente accurato». Autovie Venete provvede inoltre a recuperare i rifiuti abbandonati in loco, «perfetto esempio di inciviltà su cui varrebbe forse la pena fare una riflessione». Ad ogni buon conto Autovie, nei prossimi giorni, effettuerà un ulteriore sopralluogo per verificare che le protezioni - di cui tutte le vasche dispongono – siano integre, così come i cartelli che ne segnalano la presenza. «Sempre in tema di inciviltà, infatti, spesso e volentieri cartelli e protezioni vengono divelte e rovinate». Nel 2012 della questione-vasche si interessò anche la Procura della Repubblica. Venti siti vennero posti sotto sequestro, alcuni anche in territorio di Farra, per agevolare le indagini su presunte irregolarità nella movimentazione di materiale effettuato dall'associazione temporanea di imprese che curò l'appalto della Gorizia-Villesse. L'inchiesta della magistratura era tesa ad accertare se ci fossero difformità fra quanto previsto dal progetto esecutivo e quanto effettivamente realizzato Nel mirino finirono proprio le vasche di fitodepurazione, volute dal Cipe per rendere l'opera compatibile con l'ambiente.
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