Vertenza Morgante domani in Consiglio

ROMANS. Convocato per domani alle 18.30, per la prima volta nella sala al primo piano del centro culturale Casa Candussi–Pasiani, in piazza Garibaldi, il Consiglio comunale di Romans dovrà discutere, oltre ai quattro punti iscritti inizialmente nell'ordine del giorno, anche un quinto punto integrato in un secondo momento, che riguarda la risposta all'interrogazione presentata l'11 febbraio scorso dal gruppo di minoranza Rinnovare Romans Versa e Fratta, avente per oggetto la “Creazione di un tavolo di crisi per la salvaguardia dei lavoratori dell'Impresa Morgante”.
Questo in quanto, come si ricorderà, all'inizio di questo mese lo storico salumificio Morgante, con sede in via Aquileia a Romans, a causa di uno stato di crisi aveva avanzato la richiesta di ricorrere alla cassa integrazione, da applicare per tutti i 72 dipendenti operanti nello stabilimento di Romans. Cassa integrazione che partirà da giovedì e avrà la durata di un anno.
L'accordo per il ricorso alla cassa integrazione venne sottoscritto nella sede di Confindustria a Udine, tra i rappresentanti sindacali regionali di categoria della Fai-Cisl e dalla Flai-Cgil, coi i responsabili della società della famiglia Morgante, che ha la propria sede a San Daniele del Friuli, dove svolge la propria attività da più di 150 anni e dove si producono i prosciutti crudi.
Con la sua interrogazione, la minoranza consiliare romanese si fa così portavoce della preoccupante situazione che con la crisi della Morgante si è venuta a creare sia per l'economia locale si per molte famiglie di Romans, che da diversi decenni traggono sostentamento economico dalla preziosa presenza dello stabilimento di via Aquileia.
La famiglia Morgante è giunta nel 1957 da San Daniele a Romans, per aprire lo stabilimento per la lavorazione delle carni, subentrando alla Società Salumificio Trieste, con sede a Trieste, che aveva iniziato l'attività nei primi mesi del 1951, mantenendola fino nell'estate del 1955, quando andò incontro ad una crisi, che la obbligò a chiudere i battenti nell'agosto 1956.
Furono i fratelli Cesare e Giuseppe Morgante a giungere a Romans nel 1957, per aprire lo stabilimento, che venne affidato alla direzione di Egidio Cimbaro. Inizialmente diede lavoro a 25 persone, per poi sfiorare la quota di duecento dipendenti.
Anche la segreteria del circolo Pd di Romans si è posta al fianco dei lavoratori chiedendo la creazione di un tavolo di confronto con Regione, Provincia e comuni limitrofi, per trattare a livello aziendale e sindacale i temi legati alla grave situazione di crisi.
Edo Calligaris
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