Vigile del fuoco stroncato in casa da un infarto

Viveva a San Giorgio di Nogaro ma lavorava a Gorizia. I suoi colleghi hanno scoperto il corpo senza vita

Stroncato da un infarto nella sua abitazione. A scoprire il suo decesso i suoi colleghi di lavoro (i vigili del fuoco).

È morto così Daniele Olivo, 56 anni, pompiere. Lunedì sera non si era presentato al lavoro nella sede del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Gorizia, dove lavorava.

Vista l’assenza, peraltro assolutamente non annunciata, i colleghi si sono preoccupati. La prima cosa che hanno fatto è stata cercare di contattarlo telefonicamente ma al cellulare non hanno ottenuto risposta. Siccome non era mai successo prima, i colleghi hanno intuito che potesse essere capitato qualcosa. Allora hanno raggiunto San Giorgio di Nogaro dove Olivo risiede. Dopo aver suonato più volte alla porta senza ottenere risposta, hanno aperto la porta. Entrati in casa, hanno fatto la tragica scoperta: il corpo di Daniele era a terra privo di vitaa. A quel punto, è scattata la procedura che viene attivata in questi casi: ovvero sono iniziate le pratiche di rianimazione, ma l'uomo era ormai deceduto, come hanno appurato i sanitari intervenuti sul luogo, pare già da qualche ora.

Nessun mistero sul decesso che è stata una morte naturale. Il decesso, infatti, è avvenuto in seguito di problemi cardiaci: una patologia della quale, pare, soffrisse negli ultimi tempi.

Pertanto, è stato data pressoché subito la necessaria autorizzazione a trasferire la salma nella camera mortuaria del cimitero di San Giorgio di Nogaro. Comprensibilmente sconvolti i colleghi di Gorizia, per l’inattesa morte del loro caposquadra, con il quale tante volte avevano lavorato gomito a gomito.

C’è la testimonianza del comandante del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, Luigi Diaferio: Olivo lavorava da 20 anni a Gorizia, dove si era fatto molti amici e conoscenze. Il comandante lo definisce come «una persona attenta. Come caposquadra più anziano, era molto rispettato e amato», aggiunge.

Altri colleghi lo ricordano con un vigile del fuoco esperto e una persona positiva, mai sopra le righe. Gli piaceva stare in compagnia.

A San Giorgio di Nogaro, Olivo si era stabilito oltre vent'anni fa e qui era anche nata la sua unica figlia. Pochi però lo conoscono proprio per il fatto che per lavoro era sempre fuori zona e quindi frequentava la cittadina solo sporadicamente. Ma a Gorizia, il vuoto causato dalla sua improvvisa scomparsa è grande.

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