“Voce Giuliana” Via la direttrice dopo solo un anno

Comunità istriane, Norbedo al posto di Palazzolo Debianchi Braico: criticate le aperture ai rimasti? No, semplice cambio

Costretta ad andarsene dopo un anno per avere aperto troppo ai “rimasti”. Capita nel mondo degli esuli. Succede a “La nuova Voce Giuliana”, quindicinale dell’Associazione delle Comunità istriane. La chersina Carmela (Carmen) Palazzolo Debianchi è stata rimossa dalla direzione del giornale a partire dal secondo numero di maggio. «Un normale avvicendamento. Un cosa interna decisa dal direttivo senza grandi problemi» spiega il presidente Manuele Braico senza risultare troppo convincente. Per il cambio è stata scelta una soluzione interna, sempre al femminile. Alla guida della Voce Giuliana è stata promossa Alessandra Norbedo, nata a Trieste da madre pinguentina, che rivestiva l’incarico di caporedattore dai tempi di Pietro Parentin.

«Niente di particolare. Abbiamo dovuto fare questo cambio. C’è stata un’assemblea. Tutto qua. Una scelta nostra. E basta» insiste il presidente senza spiegare le ragione e l’urgenza di questo avvicendamento. Non risulta, infatti, che Carmen Palazzolo Debianchi si sia dimessa. Nell’ultimo numero non c’è neppure un cenno di saluto ai lettori. Le voci all’interno del mondo degli esuli parlano di un profondo contrasto con la linea aperturista della direttrice nei confronti dell’Unione italiana, l’associazione della minoranza d’oltreconfine. «In questa sede i rimasti non sono graditi», era la scritta che si leggeva fino a qualche anno fa nelle sede di via Belpoggio. Un problema politico allora? «Ma no, per l’amor del cielo. La linea è quella data dall’assemblea. Abbiamo voluto cambiare - aggiunge il presidente - . La Norbedo è da tanti anni che collabora con la Voce Giuliana (ha visto passare ben quattro direttori responsabili, ndr)». Ma esiste o no la questione dei “rimasti”? «Trovo assurdo dire queste cose. Se qualcuno vuole ricamarci sopra è libero di farlo. Abbiamo comunità libere che vanno dall’altra parte a festeggiare il loro patrono. E quelle di Trieste che lo festeggiano qua». Ma perché allora cambiare la direzione se tutto andava bene? «Dentro la nostra associazione ci sono modi diversi nel vedere il giornale. Magari qualche volta ci voleva qualche fotografia in più. Senza polemica. Noi speriamo che la Carmen continui a collaborare visto che è brava sul piano culturale» aggiunge Braico. Nell’ultimo numero da lei firmato c’è un servizio dal titolo «Mamma e figlia, esuli a Torino, riscoprono la tradizionale ricetta delle pinze» illustrato ma solo da due foto. «Abbiamo dei lettori particolari. Siamo gli unici che escono ogni 15 giorni da 50 anni a questa parte. Non si può fare un giornale solamente di cultura. Sarebbe il caso di mettere più fotografie in modo che i nostri associati si vedano di più» consiglia Braico. Meno cultura e più foto è la ricetta per “restare” alla guida della Voce Giuliana.

Alessandra Norbedo è avvisata. Ma del resto dovrebbe saperlo bene visto che frequenta l’Associazione delle Comunità istriane fin dalla tenera età. «Portata nell’Associazione “all’età di sei mesi” (e ci tiene a sottolinearlo) - si legge nel ritratto che le dedica il numero 304 del La Voce Giuliana, il primo firmato da Alessandra Norbedo come direttore - ha ricoperto varie cariche fino alla vicepresidenza dell’Associazione stessa». Auguri.

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