«Vogliamo essere coinvolti per fare sistema»

I propositi di commercianti ed esercenti per sfruttare al massimo queste manifestazioni

Commercianti, esercenti e ristoratori goriziani sono pronti a fare la loro parte, e cercare di sfruttare adeguatamente la “vetrina” sulla città concessa dai tanti grandi eventi che attendono il capoluogo isontino nel 2016. Dai tradizionali èStoria e Gusti di Frontiera al rinnovato Festival del Folklore e, soprattutto, da quel Raduno triveneto degli Alpini che sarà forse la manifestazione più rilevante dei prossimi dodici mesi. Ciò che serve, però, è un adeguato coinvolgimento, perché le singole categorie non operino isolate, separatamente l'una dall'altra, senza arrivare dunque a nessun risultato concreto. «Il problema vero è sempre lo stesso, quello che abbiamo segnalato più volte – dice Michela Fabbro, chef del ristorante “Rosenbar” di Gorizia e anima dell'associazione Gorizia a Tavola -: serve la capacità di coinvolgere tutto il sistema cittadino. Al momento ad esempio noi non abbiamo avuto, come ristoratori, ancora precise informazioni su quello che sarà il calendario dei grandi eventi in città. Siamo pronti come sempre a metterci in gioco e offrire le nostre proposte a chi visiterà Gorizia in quelle occasioni, ma serve che gli organizzatori promuovano anche noi. Sarebbe altrimenti inutile tenere aperti i locali, se poi nessuno sa che ci siamo e dove siamo».

Dunque l'obiettivo dei ristoratori sarebbe quello di rientrare in una serie di pacchetti offerti ai turisti o a chi partecipa agli eventi in città, e a tal scopo serve un coordinamento che possa predisporre una comunicazione adeguata. Diverso il discorso per il commercio. Non sempre infatti migliaia di presenze in città corrispondono ad altrettante occasioni di affari per i negozi, come spiega il presidente mandamentale dell'Ascom Benedetto Kosic. «Dipende dalle occasioni – dice -. Ci sono eventi che sono propizi, per noi, ed altri, come ad esempio Gusti di Frontiera, che finiscono quasi per distrarre il visitatore, e dal punto di vista strettamente commerciale non portano riscontro. Detto questo, però, sicuramente saremo pronti anche quest'anno a sacrificarci con impegno e costi supplementari garantendo in certe occasioni aperture straordinarie: e non solo per un nostro ritorno economico, cercando di sfruttare l'onda lunga degli eventi, ma anche perché siamo consapevoli del nostro ruolo di esercenti, fondamentale per l'immagine stessa della città».

Marco Bisiach

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