Zanella bacchetta Gherghetta: «Per lui è sempre congresso»

In merito alla querelle Rossi-Gherghetta sul deferimento di otto esponenti del Pd all’ultima assemblea provinciale interviene con una lettera Alessandro Zanella, componente della segreteria del Pd...
Bumbaca Gorizia Alessandro Zanolla
Bumbaca Gorizia Alessandro Zanolla

In merito alla querelle Rossi-Gherghetta sul deferimento di otto esponenti del Pd all’ultima assemblea provinciale interviene con una lettera Alessandro Zanella, componente della segreteria del Pd provinciale ed ex sindaco di Romans. A proposito del presidente della Provincia, dice di «stimarlo ed apprezzarlo come amministratore», ma ne prende le distanze sui recenti fatti. «È fuori luogo la sufficienza con la quale appella i giovanotti della Segreteria: “bravi muli” che peccano di non accettare critiche - afferma -. Quei “monelli” sono quelli della Segreteria provinciale alla quale un dibattito congressuale ha affidato, per un tempo definito, il mandato di reggere il partito: forse per qualcuno quel congresso non è concluso e forse la volontà personale di imporre comunque una linea prevale sulla necessità di mantenere il forte radicamento di un partito sul territorio».

«Si contestano - prosegue Zanella - possibili deferimenti o espulsioni: chi contesta sa bene che esistono canali di valutazione precisi e sa bene che non saremmo di fronte al primo caso di espulsione nel Pd, ma personalmente non voglio soffermarmi su questo. Una cosa va detta ed è che il congresso designando Marco Rossi ha condiviso una serie di valori basilari: l’importanza degli iscritti, ovvero di chi concretamente sceglie di aderire a un partito; l’importanza dell’organizzazione basata sulla rete dei circoli locali, ovvero dell’autonomia di organizzazione territoriale degli iscritti, che sono il collegamento tra partito e territorio; l’importanza infine dei forum come luogo di apertura». La verità, per Zanella, è forse che «per qualcuno il congresso non si è mai concluso». E ancora: «Riempire un cinema per appoggiare il partito e rafforzare la linea su determinate questioni è lodevole, ma non legittima a sdoganare bolle movimentiste e percorsi di leadership individuale. Le lezioni di democrazia interna al partito è meglio tenerle nel cassetto».

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