Al Far East la felicità di Cho Jae-hyun
UDINE. Grande serata di festa ieri al Far East Film Festival di Udine, che in chiusura al Teatro Nuovo ha visto l’applaudita consegna del premio Gelso d’oro alla carriera alla star del cinema hongkonghese Sammo Hung, mitico “imperatore” del kung fu. Molti consensi da parte del pubblico anche per l’ultima pellicola firmata da Sammo in veste di regista, “The Bodyguard”, presentata dalla star delle arti marziali al festival udinese. Ieri anche l’ultima parata di stelle al Feff Talks, gli incontri con gli artisti e i produttori aperti a pubblico e stampa. È stata la volta di due importanti artisti della scena sudcoreana, il regista Lee Ho-Jae, autore di “Sori: Voice from the Heart” e del divo Cho Jae-hyun, volto noto e affascinante del cinema dell’Estremo Oriente, che a Udine ha presentato il suo “A Break Alone”. Nella pellicola di Lee Ho-Jae, un satellite-robot, Sori, aiuta i terrestri a recuperare i ricordi rimossi. «Il tema della memoria è l’elemento principale del film – ha spiegato –; ho sentito l’urgenza di parlarne perché noi esseri umani dimentichiamo facilmente tutto. Il satellite/robot nel film – ha proseguito – riesce a ricordare tutte le voci del mondo e consente al padre, protagonista che ha perso la figlia in un tragico incendio, a recuperare il legame con lei e con il passato». Sullo sfondo, un incidente realmente accaduto nel 2003 nel sud della Corea, quando un malato mentale appiccò il fuoco, poi una serie di errori tecnici causarono 150 vittime, nella metropolitana. «Ora sto lavorando a un commedia, un film leggero e molto divertente», ha annunciato il regista. Di piani per il futuro ha anche parlato Cho Jae-hyun, amatissimo attore sudcoreano, che ha debuttato alla regia con un film sulla ricerca della felicità. «La domanda da cui sono partito per questo film è stata: sei felice?», ha spiegato l’attore. «È questo il quesito che mi sembra più importante rivolgere a me stesso e a qualsiasi altro essere umano», ha precisato. E proprio da questa esigenza l’attore-regista sarà mosso anche per il suo prossimo lavoro. «Probabilmente il film parlerà di un uomo come me, di mezza età, che fa una vita normale e si chiede che cos’è la felicità», ha anticipato. Molti applausi anche per il regista giapponese Okita Shuichi e per il divo Matsuda Ryuhei, rispettivamente autore e attore di uno dei film più apprezzati dal pubblico, “Mohican Comes Home”. Grande attesa per conoscere il verdetto del pubblico sui film in concorso, con l’Audience Award e gli altri premi. La proclamazione a notte inoltrata.
Alberto Rochira
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