Borghesi bavosi e donne caimane nella “cena” imbandita da Molnár

TRIESTE. Brevi. Asciutte. Taglienti. Così dovrebbero essere le commedie del ’900. Il secolo che ci siamo lasciati alle spalle, tempestato da guerre e conflitti, non ha mai saputo cosa significa...
Di Roberto Canziani

TRIESTE. Brevi. Asciutte. Taglienti. Così dovrebbero essere le commedie del ’900. Il secolo che ci siamo lasciati alle spalle, tempestato da guerre e conflitti, non ha mai saputo cosa significa ridere di cuore. La caricatura, il sarcasmo, la satira, lo humour nero sono stati invece i suoi strumenti comici, "Souper" (La cena), commedia che l’ungherese Ferenc Molnár scrisse nel 1929, ne è un esempio. Quasi sconosciuta, brevissima, livida, tagliente. Si legge in venti minuti. In scena dura meno di un'ora. E in una decina di personaggi incornicia le stesse figure che si sporgono dai dipinti di George Grosz e Otto Dix, “pittori che Hitler etichettò “degenerati” e che di Molnár sono stati contemporanei. I loro borghesi arricchiti, bavosi, laidi, i banchieri pescecani, le donne imbellettate e caimane, i militari porci.

Ha sicuramente pensato all’espressionismo tedesco, al giovane Brecht, ai suoi peccati capitali, il regista Fausto Paravidino invitato dallo Stabile del Fvg a mettere in scena questo atto unico di Molnár per la sua compagnia d’attori. Fino al 22 maggio, "Souper", si replica alla Sala Bartoli del Rossetti.

Riproduzione riservata © Il Piccolo