Cambiare sesso nei lontani anni Venti

“The danish girl” racconta la storia vera di un pittore paesaggista di Copenaghen

“The Danish Girl”, la “ragazza danese” del nuovo film di Tom Hooper (il regista premio Oscar per “Il discorso del re”), è l’intrigante Lili Elbe (interpretata da Eddie Redmayne), veramente vissuta negli anni ’20 ma nata Einar Wegener, pittore paesaggista di Copenaghen, che fu pioniere nello sperimentare l’operazione per cambiare sesso. Non sopportava più quel corpo da uomo, “un errore”, e la Lili imprigionata in lui dai ceffoni del padre e dalle regole della sessualità tradizionale, a un certo punto è uscita con prepotenza a urlare la sua vera identità.

“The Danish Girl”, già in concorso a Venezia, quattro nomination agli Oscar fra cui i due personaggi centrali, il marito protagonista (Eddie Redmayne, già Oscar 2015) e sua moglie (la svedese Alicia Vikander, la “nuova Bergman” favorita nella sua categoria), è un film serio e delicato nell’affrontare un tema rischioso. Infatti Einar che diventò Lili fu perseguitato e diagnosticato pazzo finché non trovò un medico tedesco che lo assecondò, sorretto nel transito dalla moglie Gerda (la Vikander), che dipingendosi insieme a Lili arriverà al successo, e che dopo la sua morte pubblicherà i suoi diari, a cui il film si ispira.

Questa storia di desiderio e violenza, la cui filigrana ci restituisce una parabola forte della sessualità, del transgender obbligato dalla nascita e dal corpo, è raccontata da Tom Hooper in forma tanto più straniante, quanto più seducente ed elegante. All’inizio è solo un gioco tra Einar e la “spudorata” moglie, che le gallerie bocciano perché i suoi ritratti non hanno inventiva. Ma quando lui e Gerda “inventano” Lili per una festa, Einar non riesce più a tornare indietro. Vive in bilico, la sua relazione con la moglie si complica, non fanno più l’amore, loro che sembravano un corpo solo. Gerda dopo il primo trauma rimarrà vicino ad Einar nella sua trasformazione fino alla fine, amorevole e comprensiva. Nel film è bravissimo Redmayne nel suo apprendimento al femminile, ed è meravigliosa la Vikander come moglie che lotta contro la perdita dell’uomo che ama.

(pa.l)

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