Come combattere quell’ansia di perdere la finale di Sanremo

Se la tua casa brucia si attiva la parte primitiva del cervello e ti vedi già carbonizzato Basta potenziare l’autostima e poi mettere asciugamani bagnati sotto la porta
Di Stefano Dongetti

Secondo molti studi scientifici l'ansia è tra le patologie più comuni nei paesi civilizzati. Voi direte: "Ok. Ma allora cosa c'entriamo noi?". Non dite così. Oggi parliamo di patologie psichiche e non di politica (anche se in effetti di questi tempi gli psichiatri potrebbero essere degli ottimi cronisti parlamentari). Comunque tra lavoro, orari, impegni e scadenze varie l'ansia è sempre in agguato. Perché poi bisogna essere sempre brillanti e smart. Non per niente abbiamo gli smart phone, quella cosa per cui se non rispondi a una email entro dieci minuti ti danno per disperso e di sera sei già su "Chi l'ha visto" con una foto presa da Facebook. Per fortuna io ho trovato in edicola una bella rivista che spiega come eliminare l'ansia in brevissimo tempo.

Il cervello fa brutti scherzi

Vediamo se ho capito bene. La rivista dice che con l'ansia attiviamo la nostra mente primitiva, la parte animale del cervello. Quella che in un ingorgo nel traffico ti fa desiderare di passare con un bulldozer sopra a tutte le macchine e poi batterti il petto tra i rottami cantando un inno Maori. Ma l'irrazionalità si può combattere, dice la rivista. Esempio: mettiamo che la tua casa stia bruciando e che tu vieni circondato dalle fiamme. Allora vieni preso dall'ansia. All'interno del tuo corpo si attiva una reazione di stress molto dannosa per il tuo organismo, dice la rivista. E può anche entrare in gioco la famosa “ansia anticipatoria”, che magari ti farà vedere già carbonizzato e ti farà pensare che non riuscirai a vedere la finale di Sanremo con Carlo Conti.

Come fare

Devi subito rilassare il tuo corpo respirando lentamente e poi devi farti delle domande chiave: «Sono consapevole dei meccanismi che scatenano la mia ansia? Ho più probabilità di salvarmi lanciandomi dalla finestra o restando qui ad aspettare i soccorsi? Nel caso fallissi nella scelta, ciò comporterebbe una svalutazione psicologica della mia autostima?». Infatti l'autostima gioca un ruolo chiave nell'ansia, dice sempre la rivista. Se ti trovi a pensare «non ce la farò» forse è perché da piccolo hai avuto delle esperienze negative con delle case in fiamme. Magari i tuoi genitori ti hanno anche detto: «Fifone! Cosa sarà mai un incendio!». La rivista suggerisce che “è essenziale sapersi emancipare dal giudizio negativo dei vostri cari. Siate pronti a perdonarli nell'intimo del vostro cuore e poi riformulate la valutazione di voi stessi in modo positivo”. Allora si deve prendere un quaderno e una penna e annotare i più ricorrenti automatismi di pensiero dovuti a opinioni svalutanti del passato. Quindi si cancella tutto con un bel segno rosso e accanto si annota un NON È VERO a lettere maiuscole. Poi bisogna subito posizionare degli asciugamani bagnati arrotolati sotto la porta della stanza e chiamare i soccorsi. E veloci.

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