Il Gengis Khan di Forte, un sogno diventato romanzo

Gli era bastato un libro, a dieci anni, per innamorarsi di Gengis Khan. Quel guerriero sospeso tra realtà e mito, quel condottiero fatto di coraggio, pazienza e costanza, aveva occupato la fantasia di Franco Forte ragazzino. E non stupisce che, dopo tanto tempo, lo scrittore di libri come “Roma in fiamme” e “Il segno dell’untore”, traduttore e curatore di collane per la casa editrice Mondadori, abbia pensato di raccontare in un romanzo proprio quel personaggio.
In realtà, l’edizione di “Gengis Khan. Il figlio del cielo” (Oscar Mondadori, pagg. 700, euro 12), che ritorna nelle librerie, è soltanto una nuova versione del romanzo uscito in due volumi esattamente quattordici anni fa. Solo che questa volta, Franco Forte ha voluto rivedere, e a tratti rimodellare, la storia.
Immaginate un personaggio polveroso, che esce traballando dai libri di Storia? Bene, il Gengis Khan di Forte è tutt’altra faccenda. Vive tra le pagine come se fosse un uomo fatto di carne e sogni. Conquista con la sua voglia di meritarsi un posto nel mondo. Vibra di rabbia, trema di paura, si infiamma di passione e va incontro alla delusione. Prova a ripercorrere le orme di suo padre, il grande condottiero Yeshugei. Ma deve abituarsi a convivere con la solitudine, il tradimento di chi credeva amico, il dolore per la perdita delle persone care, prima di trasformarsi dal giovane Temugin al temuto Khan.
La vita di Gengis Khan galleggia tra la Storia e il mistero, tra la tradizione orale e la leggenda. Proprio per questo, Franco Forte ha voluto fare di questo personaggio una figura da romanzo. Seguendolo con la passione del biografo in tutte le età della sua vita. Da quando, ancora ragazzino, viene esposto alle difficoltà di governarsi da solo, di imparare a procurarsi il cibo e a guardarsi dai pericoli, fino alla morte inaspettata di suo padre. Scoprendo, strada facendo, quanto sia difficile farsi rispettare, farsi amare. Anche se sei il figlio del khan. E tutti, a parole, continuano a rinnovare la loro stima per quel padre che non c’è più.
Nelle pagine di Franco Forte, Gengis Khan perde per strada tutte le ragnatele tessute dal tempo attorno al suo personaggio. E chi legge non può non appassionarsi per le storie d’amore, per i tradimenti di tanti fedelissimi compagni di strada, per le battaglie ricostruite da Forte con grande attenzione e adrenalinico ritmo narrativo. Temugin si trasforma, sotto gli occhi del lettore, da ragazzo impulsivo e temerario in giovane condottiero forte e coraggioso. Fino a coronore il suo antico sogno: quello di vedersi proclamare Khan, Gran signore dei mongoli. Finalmente Gengis, il guerriero perfetto.
alemezlo
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