Il mondo letterario di Magris conquista anche il Campiello

VENEZIA. Il Premio Fondazione Il Campiello quest’anno verrà assegnato a Claudio Magris. Lo scrittore e germanista triestino ritirerà il riconoscimento in occasione della cerimonia di premiazione del vincitore della cinquantaduesima edizione del Campiello in programma sabato 13 settembre al Gran Teatro La Fenice di Venezia.
«Il nostro è un omaggio a una personalità di straordinario spessore intellettuale e culturale», dichiara Roberto Zuccato, presidente della Fondazione Il Campiello. «Fine letterato, autorevole critico e acuto saggista, Claudio Magris non solo è tra gli scrittori italiani contemporanei più originali, ma rientra anche tra i più illustri rappresentanti della letteratura europea. Le sue opere di narrativa si contraddistinguono per uno stile raffinato, in cui l’estetica della parola si unisce in modo magistrale alla profondità della riflessione saggistica. Siamo pertanto orgogliosi che abbia accettato il nostro Premio».
Dal 2010 il Premio Fondazione Il Campiello viene assegnato dall’omonima Fondazione a una insigne personalità della cultura letteraria italiana contemporanea. Prima di Claudio Magris, hanno ricevuto il riconoscimento Alberto Arbasino (2013), Dacia Maraini (2012), Andrea Camilleri (2011) e Carlo Fruttero (2010).
Claudio Magris, nato a Trieste nel 1939, ha insegnato Lingua e letteratura tedesca all’Università di Trieste e di Torino. Ha contribuito con numerosi studi a diffondere in Italia la conoscenza della cultura e della letteratura mitteleuropea, tenuto conferenze e lezioni in diverse università europee ed americane. Molte le lauree ad honorem ricevute all’estero e numerosi i riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui nel 2004 il prestigioso Premio Príncipe de Asturias per le lettere. Dal 2006 è membro dell’Accademia dei Lincei. Collaboratore (dal 1967) ed editorialista del “Corriere della Sera” e di numerose altre riviste e giornali europei, tra cui “Il Piccolo”, è stato senatore della Repubblica nella XII Legislatura (1994-1996).
Oltre a importanti saggi di carattere letterario, civile e sociale, tra la sua produzione narrativa si segnalano: “Illazioni su una sciabola” (1984); “Danubio” (1986); “Un altro mare” (1991); “Il Conde” (1993); “Microcosmi” (1997); “Le voci” (1996); “La mostra” (2001); “Alla cieca” (2005); “L’infinito viaggiare” (2005); “Lei dunque capirà” (2006).
Nel 2012 è uscito per Mondadori, nella collezione “I Meridiani”, il primo dei due volumi delle Opere di Magris curato da Ernhestina Pellegrini.
Nel 2009 lo scrittore ha anche conseguito il Premio Campiello Germania (Campiello Europa) per il romanzo “Blindlings” (Alla cieca).
In occasione del Salone di Torino, Garzanti ha pubblicato il volume che raccoglie il fitto epistolario intercorso tra Claudio Magris e il poeta gradese Biagio Marin, curato dal giornalista Renzo Sanson.
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