La Scuola apre i battenti e si parla anche di baci

TRIESTE. La Trieste Joyce School si apre oggi alle 19 all'Auditorium del Museo Revoltella con la tradizionale cerimonia inaugurale, e chiuderà sabato 5 luglio con lo spettacolo in triestino “Per grazia ricevuta” per la regia di Maurizio Zacchigna (alle 18 e replica alle 21).
Il ciclo delle conferenze in lingua inglese, aperte al pubblico come tutti gli eventi della Scuola, si terrà a partire da domani al Revoltella dove ogni mattina dalle 9.30 alle 13 si alterneranno sul podio esperti e appassionati joyciani italiani e stranieri.
Lunedì alle 11.30 attesa per l'intervento di Laura Pelaschiar dell'Università di Trieste e direttrice della Scuola che parlerà dei “baci” nell'opera di Joyce. Tra i tanti ospiti e relatori ricordiamo lo scrittore Dermot Bolger, la scrittrice Ilma Rakusa, il poeta Iggy McGovern, Fritz Senn, John Coyle, Ron Ewart, Peter Kuch, Paul Devine, Derek Hand, Maria Kager, Ronan Crowley, John Brannigan e tanti altri.
Al presidente della Scuola, Renzo S. Crivelli, ordinario di Letteratura Inglese all'Università di Trieste, abbiamo chiesto: quale l'augurio per questa edizione? «La Scuola compie 18 anni: un patrimonio notevole che ha richiamato l’interesse di studiosi internazionali sul ruolo di Trieste nella formazione e produzione letteraria del grande scrittore irlandese, diventato a diritto “cittadino onorario” della capitale giuliana. L’Università di Trieste, ha saputo saldare in modo proficuo una fondamentale collaborazione con il Comune e la Regione. Perciò la vita della Scuola si gioca ormai su questi due poli, con l’importante aggiunta della Fondazione CRTrieste. Ma, come è accaduto in passato, essa è costretta ogni anno a costruire la sua esistenza finanziaria sulla costante, talvolta affannosa, ricerca di fondi. Per un’istituzione di questo livello la precarietà non è di giovamento e deve essere supplita dalla buona volontà di coloro che la organizzano. Il suo futuro credo risieda nell’ufficializzazione dei contributi, su base almeno triennale, cosa cui dovrebbe provvedere direttamente la Regione, come fa per istituzioni di pari livello». (e.d'e).
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