L’Europa una e diversa secondo il pensiero di Denis de Rougemont

Riscoprire Denis de Rougemont, scrittore e filosofo svizzero, ma soprattutto uno dei grandi padri del federalismo europeo del dopoguerra.
Per lui il centro di gravità da cui far partire il processo di costruzione di quella che oggi è l’Unione Europea non era l’economia, ma la cultura. E in un momento in cui la questione dell’unità d’Europa è predominante confrontarsi con il pesniero di Rougemont è quanto mai importante.
È Giangiacomo Vale, giovane docente di Filosofia politica all’Università Niccolò Cusano di Roma, che si concentra su questo aspetto e ha ripreso in mano l’opera del pensatore di lingua francese, introducendolo in Italia, in questo caso con “Una e diversa. L’Europa di Denis de Rougemont” (Mimesis, pagg. 222, euro 20,00). Libro che verrà presentato oggi alle 18 al Caffè San Marco. Con l'autore interverranno Giuliana Parotto, ordinario di Filosofia politica al dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'ateneo triestino, e Claudio Cressati, docente di Culture politiche in Europa all'università di Udine e presidente di Informest. Modera Benedetta Moro.
«Nel mio lavoro – spiega Vale – ho approfondito la visione dell’Europa di de Rougemont, autore del best-seller L’amore e l’Occidente, militante ecologista ante litteram, che alla causa europeista ha dedicato molti scritti, lottando per un Europa federale che partisse dalla constatazione di un patrimonio culturale comune a tutti gli europei e che tenesse conto dell’importanza fondamentale della dimensione locale e regionale, ispirandosi al modello svizzero».
Se i funzionalisti di Monnet e Schuman hanno preferito rinunciare a un dibattito ideologico, culturale e politico, pensando che l’integrazione politica sarebbe venuta da sé, una volta fatta l’integrazione economica, secondo Rougemont l’Europa si sarebbe dovuta costruire partendo dalla constatazione del declino irreversibile dello Stato-nazione, declino collocabile nel contesto più ampio di una crisi di cui l’Europa dei nazionalismi e delle due guerre mondiali era stata la manifestazione più concreta. Partendo da un’idea di Europa che ha tremila anni e che è iscritta nei fatti, anche se non nei trattati. Un’Europa diversa, quella di Denis de Rougemont.
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