«Quel vento a Trieste nel 2010 portò in mare la nostra musica»

La portata dell’evento giustifica l’attesa. Riccardo Muti, da noi, non capita ogni giorno. Domenica 6 luglio eseguirà al Sacrario di Redipuglia il Requiem di Verdi. Sugli scudi circa 500 artisti fra musicisti dell’orchestra Cherubini e della “European Spirit of Youth Orchestra” (formata, fra gli altri, da componenti di Wiener, Berliner Chicago Symphony, Teatro Verdi di Trieste, allievi dei conservatori Tartini e Tomadini) e coristi (facenti parte anche del coro del Friuli Venezia Giulia e del Verdi di Trieste). I solisti saranno Tatiana Serjan, Daniela Barcellona, Saimir Pirgu e Riccardo Zanellato.
L’evento rientra ne “Le vie dell’Amicizia” del Ravenna Festival ed è in coproduzione con Mittelfest, di cui segna l’apertura dell’edizione 23. L’ora d’inizio è fissata per le 21. Ne abbiamo parlato con Cristina Mazzavillani, moglie del maestro Muti e anima del Ravenna festival, giunto alla 25° edizione.
Signora Muti, è la seconda volta che “Le vie dell’amicizia” approdano in Friuli Venezia Giulia.
«La celebrazione dei cent’anni della Grande Guerra - e il titolo del Ravenna festival di quest’anno è “1914: l’anno che ha cambiato il mondo” - si svolgono per lo più nella regione in cui “Le Vie dell’Amicizia” sono approdate nel 2010. Non potevamo sapere che dopo quattro anni da quel concerto avremo commemorato il tema della Grande Guerra al Ravenna Festival: di fatto, tale tema ci porta nuovamente in Friuli Venezia Giulia e precisamente in quel Sacrario meraviglioso, a Redipuglia».
Qual è il suo ricordo di quel concerto del 2010?
«Il primo ricordo è legato al colpo di vento che ha sconvolto leggii e spartiti, portando nel mare Adriatico tutta la musica che il maestro Muti aveva, deponendo la bacchetta, appena finito di dirigere. Ma come dimenticare gli otto-nove mila spettatori cui, durante il concerto, se ne aggiungevano continuamente altri? Come non posso dimenticare la partecipazione dei presidenti di Italia, Slovenia e Croazia a suggellare il pubblico in un abbraccio di pace reso possibile dalla musica?».
Come si trova a rapportarsi con le istituzioni della nostra regione?
«Tutti desideriamo la piena riuscita dell’evento e che venga fuori il significato di pace che porta con sè. Gli eventuali problemi sono solo di ordine logistico e burocratico, ma, al momento, non posso dire di averne trovati».
Il concerto del 6 luglio è coprodotto con Mittelfest.
«Nel conoscere la realtà della vostra regione è venuto naturale entrare in contatto con Mittelfest e la collaborazione è venuta spontanea. Di collaborazioni future con Mittelfest non abbiamo ancora parlato ma sarebbero del tutto auspicabili».
Conferma la presenza a Redipuglia dei Capi di Stato di Italia, Slovenia, Croazia e Austria?
«Confermo quella dei primi tre. Il Capo di Stato austriaco, purtroppo, non potrà essere presente; in sua vece, speriamo nella presenza della seconda carica istituzionale austriaca».
Le prevendite per il concerto di Redipuglia potranno essere effettuate sul sito di Mittelfest e sul circuito www.vivaticket.it da martedì 24 giugno. Al Sacrario, ci saranno circa 2700 posti a sedere; di 60, 40 e 20 euro le loro fasce di prezzo. Ci saranno, inoltre, alcune migliaia di posti in piedi, a ingresso gratuito, per i quali è richiesta la prenotazione sul sito di Mittelfest. Il maestro Muti eseguirà il Requiem di Verdi anche a Ravenna, sabato 5 luglio, e lunedì 7 luglio a Lubiana. Quest’ultimo è un appuntamento che, a differenza degli altri due, non sarà “per le vittime di tutte le guerre” ma dedicato alla memoria di Carlos Kleiber nel decennale della scomparsa.
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